Approfondimenti con Davide Barillari. Alcune domande al prof.re Mamone Capria

16 Gennaio 2022

Marco Mamone Capria è Professore di matematica all’Università degli Studi di Perugia. Studioso di storia e filosofia della scienza, è tra l’altro autore di pubblicazioni e interventi sulla metodologia biomedica. Dall’inizio della pandemia ha voluto analizzare i dati con metodo matematico e scientifico, riscontrando moltissime falle nella narrazione ufficiale e cercando con i suoi articoli di riportare le persone all’utilizzo del caro buon senso critico. Per questo non possiamo che dire grazie

I vertici del nostro paese sono arrivati a promuovere la discriminazione di una parte importante della popolazione, gridando all’untore e promuovendo l’isolamento di chi alza un dubbio più che ragionevole su questo trattamento. 

I rappresentanti delle istituzioni hanno giocato con le cifre: come si fa a dire che il 9% della popolazione è responsabile dell’affollamento degli ospedali? 

Deresponsabilizzazione del proprio fallimento e istigazione all’odio sociale e civile, questo è quello che resterà di questa orrenda gestione dell’epidemia. 

Intanto i mass media mainstream, foraggiati con un enorme contributo economico dello stato, stanno diffondendo le informazioni in modo falsato, rendendosi complici di tale scempio. I responsabili vanno ricercati in chi ha imposto un protocollo criminale, considerato così in tutto il resto del mondo, il fatidico paracetamolo e l’inutile vigile attesa, piuttosto che implementare la rete territoriale delle cure domiciliari precoci sul territorio. 

Il vaccino non solo si è rivelato inefficace nella diffusione del virus ma addirittura nella copertura a lungo termine rispetto allo sviluppo problematico della malattia: nonostante le evidenti falle di una sempre più imbarazzante narrazione pandemica dove il governo italiano, virostar televisive e compiacenti conduttori continuano a ripetere il sillogismo “no vax = untore”, mentre i dati che provengono dal Regno Unito e da Israele, mostrano che i soggetti “completamente vaccinati” non starebbero sperimentando la solida protezione per Covid 19 che era stata loro promessa. 

Le case farmaceutiche sguazzano nel torbido piuttosto che nel metodo scientifico. I non vaccinati possono essere considerati ormai il gruppo di controllo senza il quale sarà difficile provare che tutti i danni che si verificheranno nei mesi ed anni a venire, sono stati causati dai sieri genici sperimentali. Citando le parole della Dott.ssa De Mari: “I non inoculati hanno una fortissima responsabilità, perché stanno salvando gli altri”.

Davide Barillari ha posto alcune domande al Professore. 

Le Giravolte continue del governo Draghi sulla campagna vaccinale: 1 dose, 2 dosi, 3 dosi, dosi all’infinito. Questi passaggi schizofrenici della campagna dimostrano chiaramente che il vaccino non funziona? 

Le terapie intensive sono davvero piene di non vaccinati? 

C’è chi sta attribuendo la diminuzione dei casi di contagio alla copertura vaccinale. È davvero così? 

Quale problema comporta la mancanza di una vigilanza attiva in un processo di sperimentazione farmacologico? 

L’ISS ha informato che i non vaccinati rischiano di morire 9 volte di più rispetto ai vaccinati. È davvero così? 

L’ultima domanda merita una discussione molto più approfondita, che sarà oggetto di tutta la nostra attenzione. C’è un dato molto importante che dovrebbe spaventare più del Covid 19: la mortalità tra i giovani in Italia e nel mondo è aumentata negli ultimi mesi. E’ imputabile ai vaccini questo aumento improvviso?

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