Medici: “Nel sangue nano-tecnologie, nel corpo si assemblano e trasmettono dati…”

Riportiamo l’articolo di Oasi Sana su quanto emerso nel convegno “Goccia a Goccia. Come fuori, così dentro. Salute all’ultimo sangue”, tenutosi il 6 giugno 2022 a Sarzana (La Spezia), a cui sono intervenuti: il dottor Franco Giovannini, il dottor Riccardo Benzi, il dottor Gianpaolo Pisano, insieme al dottor Sandro Sanvenero, Presidente Ordine Odontoiatri di La Spezia, alla dottoressa Barbara Balanzoni, medico anestesista sospeso dall’Odine dei Medici per le sue posizioni precauzioniste contrarie all’inoculazione forzata, all dottor Fabio La Falce, farmacista ospedaliero, al giudice Paolo Sceusa, all’avvocato Nino Moriggia, al dottor Amico Colaianni e al giornalista e ricercatore Maurizio Martucci.

Nonostante la smentita della Commissione europea e dell’Agenzia Europea per i Medicinali: “nel sangue materiale presumibilmente grafene, abbiamo tanti indizi coerenti e concordanti per affermarlo e ci sono brevetti per l’utilizzo dell’ossido di grafene come coadiuvante nei vaccini. E’ un materiale tecnologicamente formidabile.” E’ quanto emerso in “Goccia a Goccia. Come fuori, così dentro. Salute all’ultimo sangue” convegno medico-scientifico con taglio divulgativo tenuto ieri a Sarzana (La Spezia) e trasmesso in diretta sui canali di Becciolini Network, la rete dell’informazione libera. Scalpore per quanto affermato: “il problema non è solo l’mRNA“.

Presentando uno studio condotto dal gruppo di lavoro guidato dal biologo Franco Trinca, recentemente scomparso, Riccardo Benzi, medico chirurgo con specializzazione in odontostomatologia, in Liguria ha parlato di vaccini, grafene, radiofrequenze e nanotecnologie: “il grafene è un tabù come il 5G, ma le nano-tecnologie iniettabili sono state messe a punto già dal 2005. Molte riviste ormai parlano di nano-sensori intra corpo, nano-tecnologie create per auto assemblarsi al nostro interno per creare spontaneamente nano-reti: si parla del telefono cellulare pensato come ponte per trasmettere il dato.

Sul ruolo e le insidie delle nuove tecnologie wireless è poi intervenuto il giornalista d’inchiesta Maurizio Martucci:il 5G va considerato come un trattamento sanitario obbligatorio, nessuno potrà sottrarsi dall’irradiazione multipla e cumulativa, siamo cavie umane”. Infine, durissimo l’affondo del magistrato Paolo Sceusa, animatore della marcia delle libertà: “C’è una distanza siderale tra questi dati e quel ‘deve’ nella somministrazione del vaccino. Come si permettono di giocare con la nostra salute e le nostre libertà in un vortice così nefasto e dannoso?