di Sara Cunial
Il 16 dicembre 2021 mi sono occupata tramite interrogazione parlamentare del rischio miocarditi per i minori vaccinati, citando l’agenzia del farmaco svedese che sempre a dicembre, aveva disposto la sospensione di Moderna sotto i 30 anni e la stessa Ema che, valutando i risultati di due ampi studi europei, aveva determinato che il rischio di miocardite dopo la vaccinazione fosse di circa 1 su 10.000, più elevato tra gli uomini più giovani, per entrambi i vaccini Pfizer o Moderna.
Negli stessi giorni, in Italia, Patrizia Popoli, presidente del CTS-Aifa, dichiarava che: «I dati che abbiamo sul vaccino anti Covid ai bambini sono sufficienti per questa estensione pediatrica. Abbiamo uno studio fatto su 3000 bambini, con dose ridotta e cioè 1/3 della dose: il vaccino si mantiene efficace e senza eventi avversi preoccupanti, solo reazioni locali, un po’ di febbre e mal di testa. Per ora non ci sono miocarditi». Lo stesso giorno Maria Paola Trotta, coordinatrice Unità di crisi dell’Aifa-Covid, in un’altra intervista dichiarava che Aifa aveva rivisto tutti i dati, compresi quelli statunitensi.
In realtà nel database Vaers all’epoca erano raccolte 30.550 reazioni avverse, 234 disabilità permanenti e 54 morti.
Oggi le notizie di giovani colpiti da “malori improvvisi” continuano ad aumentare.
Uno studio pubblicato sulla rivista Archives of Pathology and Laboratory Medicine, riporta i risultati dell’indagine clinica e autoptica su due ragazzi adolescenti morti nel sonno 3 e 4 giorni dopo la seconda dose di vaccino anti-Covid Pfizer. Secondo quanto riportato i due giovani hanno avuto una “risposta immunitaria eccessiva con un danno miocardico diverso dalla miocardite tipica… il danno miocardico osservato ha un aspetto istologico simile alla cardiomiopatia da stress mediata da catecolamine e alla grave infezione da SARS-COV-2”.
Con la mia interrogazione chiedevo se il Governo non intendesse, alla luce di quanto espresso e conosciuto, adottare iniziative per sospendere la vaccinazione agli under 30 e altresì per abrogare tutte le norme limitanti la libertà nella predetta fascia di età.
Dal ministro della salute interpellato non c’è mai stata risposta.