La vera emergenza sono loro! (E la risposta è l’Autosufficienza)

La vera emergenza sono loro.

La vera emergenza è il PITESAI, il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree idonee predisposto dal Ministro Cingolani, che stabilisce che praticamente tutta Italia (ad esclusione di Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Liguria e Umbria) sia trivellabile.

Basilicata, Emilia Romagna, Abruzzo, Veneto, Molise, Lombardia, Sicilia, Calabria,  Friuli Venezia Giulia sono definite aree idonee allo sfruttamento “sostenibile” di petrolio e gas.

Con la favola del più fossile = più sostenibile, con la scusa del caro bolletta (stessa storia che hanno utilizzato per foraggiare TAP), la nostra penisola a breve diventerà una groviera. E – udite udite – i nostri portafogli anche.

Lo chiamano revamping, è invece distruzione, bruttezza, inquinamento e morte…

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La vera emergenza è il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (sigh!) in cui vengono stanziati MILIARDI, per “nuovi impianti ciclo rifiuti” per la produzione di BIOGAS e di BIO-METANO, un gas che, per la sua stessa struttura chimica, risulta indistinguibile da sostanze di origine fossile, e che deve essere combusto per essere utilizzato. Diversi recenti studi mostrano come i mezzi pesanti alimentati a metano emettano più CO2 e particolato di quelli alimentati a diesel o a benzina. È noto inoltre che le combustioni in generale non possono rappresentare un’alternativa alla decarbonizzazione ad “emissioni zero” né tantomeno uno strumento di contrasto ai cambiamenti climatici. Occorre considerare inoltre che un impianto di biogas da 1 Megawatt necessita di circa 400 ETTARI DI TERRENO per coltivare mais e sorgo come “materia prima”. Stiamo parlando di migliaia di ettari coltivati a superintensivo, estremamente impattanti sul territorio, sottratti all’alimentazione, alla biodiversità, alla riforestazione… Tutto ciò non sarà solo un enorme danno per le nostre terre e per le persone che vi abiteranno, ma sarà anche la causa dell’esclusione dell’Italia dai fondi del NextGenerationUE, la cui erogazione deve essere coerente con i principi stabiliti nelle direttive europee sull’economia circolare secondo cui “nessuna misura inserita in un piano per la ripresa e la resilienza (RRP, Recovery and Resilience Plan) debba arrecare danno agli obiettivi ambientali…”

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La vera emergenza è l’AGRO-FOTOVOLTAICO, e chi chiede al Governo di “stanziare immediatamente un miliardo e mezzo di euro” per implementarlo: l’ennesimo sfregio alla nostra agricoltura, al Made in Italy, alle produzioni di qualità e alla nostra terra, che si appresta a diventare un deserto ricoperto da metallo e superintensivo.

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La vera emergenza si chiama NUCLEARE, una tecnologia tanto arcaica quanto pericolosa di cui tutti i Paesi si stanno liberando. Noi no. A tamburi battenti l’annuncio che Leonardo svilupperà le infrastrutture diagnostiche del reattore ITER e i relativi servizi di ingegneria, uno dei progetti più ambiziosi al mondo nel campo dell’energia, che si propone di realizzare un reattore a fusione nucleare di tipo sperimentale. L’avvio delle prime attività è previsto nel 2025 e il raggiungimento della piena capacità nel 2035. Anno in cui, se continuiamo così, il nostro Paese sarà stato totalmente sventrato, e noi con lui.

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Le alternative ci sono.

Le alternative ci sono in ogni ambito. E sono attuabili su larga scala come nel piccolo. Un esempio su tutti il Parco delle Energie Rinnovabili, e la sua storia raccontata da Alessandro Ronca* in “Vivere senza Bolletta”. Con i Fuochi avremo occasione di conoscerlo… ci insegna che si può fare. Ci spiega come farlo. L’autosufficienza è la strada per raggiungere quella sovranità – energetica, alimentare, sanitaria – che vogliono far sembrare impraticabile, ma che è alla portata di tutti.

*Alessandro Ronca è fondatore e direttore scientifico del Parco dell’Energia Rinnovabile (PeR), struttura all’avanguardia sulle colline umbre.
Dopo anni di esperienza acquisita in paesi dalle difficili situazioni ambientali, soprattutto in Africa, ha utilizzato la sua preparazione sulle nuove tecnologie energetiche per ideare il PeR. Il suo scopo è promuovere, diffondere e perseguire uno stile di vita sostenibile.

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