La PAURA e i suoi effetti a livello biologico, emotivo e sociale. Incontro con Giampaolo Giacomini

La realtà che noi viviamo è quella che costruiamo, e quindi è importantissimo eliminare la parola paura dentro di noi. Dobbiamo cercare di uscire dal vortice della paura che auto-confermiamo dentro di noi. Ci dobbiamo distrarre e fare altro, cambiare visione ed eliminarla dal nostro linguaggio.

Continuano gli incontri Live di R2020, trovate online sul canale Youtube R2020 il Webinar  dedicato alla paura ed ai suoi effetti a livello biologico. Venerdì 12 Febbraio Giampaolo Giacomini, Laureato in Medicina e Chirurgia all’università di Bologna, praticante di Medicine Tradizionali e “Integrated Medicine”. Fondatore e docente dell’accademia di neoalchimia e dell’accademia di riequilibrio sistemico neointegrato. Medico omotossicologo, ci spiega come arrivare a gestire le nostre ansie e le nostre paure

Iniziamo con il definire la paura, e quale è il suo ruolo nella nostra vita. La paura è una attività dell’essere vivente fondamentale e imparando a conoscerla, potremmo poi trarne dei vantaggi e non solo degli svantaggi. La paura è un sentimento molto antico ed è grazie alla paura che l’uomo ha iniziato ad evolversi. Quando ha iniziato a capire come difendersi dalle intemperie o dalle minacce della natura l’uomo ha sviluppato le sue caratteristiche principali.

 

La paura è uno strumento di protezione. Quando ci spaventiamo l’emozione della paura ci aiuta a farci stare fermi in casi di pericolo, evitando di peggiorare la situazione di traumi o dolori. Ha quindi il ruolo di bloccarci in momenti in cui emotivamente non saremmo in grado di stare fermi. “Mi sono congelato dalla paura” è il modo di dire che più racchiude questo concetto di preservazione del copro umano.

La paura ha quindi il ruolo di restringere al massimo la nostra capacità percettiva, di ciò che davanti a noi si presenta come un pericolo. Ci aiuta quindi a non perdere il controllo di noi stessi.

Tutti noi siamo capaci di camminare su una riga bianca stampata a terra senza timore, ma al contrario avremmo paura di camminare su un cornicione che avrebbe la stessa larghezza di superficie. Questo è il ruolo della paura, cioè quello di farci avere la percezione di ciò che stiamo facendo, evitando situazioni di pericolo. Fisicamente potrebbe non esserci nessuna differenza tra camminare su un cornicione o su una riga, ma il vuoto e il pericolo della paura di cadere, ci limita ad entrare in situazioni di pericolo.

Quando abbiamo paura, perdiamo la lucidità, respiriamo in modo affannoso, aumentiamo il battito cardiaco, iniziamo a sudare, aumenta la temperatura, quindi la paura simula in noi uno stato infiammatorio generalizzato. La paura prolungata può avere addirittura l’effetto di aumentare la coagulazione del sangue.

Più energia usiamo per reagire alla paura, meno energia abbiamo per il resto delle funzioni vitali. Quindi non è solo una reazione emotiva, è un qualcosa di molto concreto.

Periodo di emergenza sanitaria, emergenza economica, sono fasi che generano molte paure continue e ci portiamo dietro per mesi e possono anche rimanere in memoria e non saranno semplici da gestire nel tempo.

Il nostro sistema cardiovascolare, endocrino e il sistema immunitario, risponde alla paura. Questi fattori di paura quindi generano degli squilibri al sistema nervoso ed immunitario.

Dobbiamo imparare a gestire la paura come normo paura. Non dobbiamo farci trascinare dove la mia mente vuole portarmi, ma dobbiamo cercare di comprendere cosa ci sta accadendo.

Quando noi abbiamo paura, dobbiamo prima di tutto capire dove siamo, cosa stiamo vivendo e cosa stiamo pensando di vedere. C’è molta differenza tra cosa accade e cosa pensiamo che accada nella nostra immaginazione amplificata dalla paura. La paura ha un effetto amplificativo del pericolo. La nostra mente usa questo sistema di salvaguardia aumentando il livello di paura, per mettere in allarme il nostro corpo per prepararlo a reagire prontamente.

Ogni giorno assistiamo a situazioni di paura, e se ci blocchiamo per essa, potremmo metterci da soli in pericolo, ma se riuscissimo a gestirla, potremmo uscire da situazioni di pericolo in maniera repentina.

Solitamente per tutelare la nostra integrità si esagera nella paura e si creano situazioni più complicate di quello che realmente accade.

Un animale spaventato diventa aggressivo e scappa, e questo lo facciamo anche noi, e per questo motivo stiamo minando anche i nostri rapporti sociali. La paura del contagio ci sta allontanando gli uni dagli altri. Anche quando passeggiamo ci teniamo ben lontani dagli altri, li evitiamo, ci salutiamo con diffidenza ….

Quelle persone che oggi hanno queste paure, continueranno ad averle anche in futuro?

Probabilmente si, queste paure rimarranno nella memoria storica della persona e difficilmente saranno allontanate.

Come potremmo gestire un giorno l’epidemia di paura che ha generato questa pandemia?

Quando noi proviamo l’emozione della paura, non ci rendiamo conto di quello che stiamo facendo a livello biologico, a livello pratico. La paura ci fa perdere quelli che sono i valori, ed addirittura potremmo anche pensare per difenderci di aggredire un altro essere umano. Perdiamo il controllo di noi stessi. Ci rendiamo conto di essere fuori controllo solo dopo l’evento, quando riscontriamo battito accelerato, sudorazione. Poi emergeranno i sintomi del post paura, come i sintomi post guerra. I cosiddetti sintomi da rientro dal fronte.

Tutto quello che noi adesso facciamo in balia della paura, come stare distanti, salutarci col gomito, abbassare la mascherina appena appena, dovremo poi imparare a gestirli in futuro.

Una paura protratta, una paura acuta, uno stato di tensione ha l’effetto di produrre più reazione fisiche e questo può portare ad avere traumi fisici come infarti o patologie.  Quando ci sono difficoltà sociali ci sono sempre aumenti di queste situazioni, e quindi possiamo aspettarci sicuramente queste situazione. La soluzione è generare conoscenza educando le persone a gestire la paura. La paura ha proprio il ruolo di ridurre le difese immunitarie, e noi dobbiamo imparare a limitarla, per evitare di ammalarci fisicamente.

Alcune Domande e risposte sul tema della paura:

Che correlazione intercorre tra la paura e la pressione arteriosa e la paura e l’ansia?

In questi casi avviene quello che è chiamato “effetto camice bianco”. Come quando si arriva in uno studio medico, la nostra ansia ci fa aumentare i nostri sistemi di salvaguardia e la pressione aumenta di conseguenza. Per avere una reale misurazione si dovrebbe misure 3 volte al paziente, la prima quando arriva, la seconda su lettino e la terza quando va via. Quella più veritiera di solito è l’ultima in quanto il paziente si abitua e si rilassa. Purtroppo ci hanno educato ad aspettarci sempre qualcosa di brutto dalla vita, e questi sono gli effetti. Alcune persone invece hanno l’effetto contrario di fronte alla paura ed hanno un brusco calo della pressione, che blocca fisicamente le persone.

Come possiamo gestire la paura?

Una delle tecniche più importanti in assoluto per gestire la paura è La respirazione che viene utilizzata nello Yoga nel Tai-chi per riportare in centraggio la persona. Dietro la gestione delle paure, c’è un gran lavoro da fare sulla gestione di noi stessi ed il respiro è una delle tecniche più efficaci.

 

Quale ruolo possono avere le medicine alternative verso la gestione della paura?

La situazione va risolta a monte, le medicine possono solo essere dei tranquillanti o poco più. Il vero approccio della medicina integrata è quello di dare una spiegazione alle cose. Perché hai paura e come risolvere la paura.

Quanto incide dirsi di avere paura e continuare a ripeterselo?

La realtà che noi viviamo è quella che costruiamo, e quindi è importantissimo eliminare la parola paura dentro di noi. Dobbiamo cercare di uscire dal vortice della paura che auto-confermiamo dentro di noi. Ci dobbiamo distrarre e fare altro, cambiare visione ed eliminarla dal nostro linguaggio.