TROVATO GRAPHENE NEI VACCINI ANTI-COVID: INTERROGAZIONE AL MINISTRO SPERANZA

In un documento scientifico elaborato da un prestigioso laboratorio italiano, si dimostra attraverso un’analisi autorevole, il ritrovamento di graphene in un campione di sospensione in acqua del vaccino Comirnaty contro il virus COVID-19 del lotto PAA165994.

Post di Sara Cunial

Il graphene è un materiale formato da atomi di carbonio disposti orizzontalmente a formare una struttura sottile un milionesimo di millimetro. Con la flessibilità della plastica e la resistenza meccanica del diamante, per molti il graphene è l’oro del futuro, la chiave di una nuova rivoluzione industriale e, probabilmente, di una “nuova società”.

Ma cosa ci fa questa sostanza NON DICHIARATA nel vaccino Pfizer? Ne ho chiesto conto al Ministro Speranza tramite interrogazione che potete leggere integralmente QUI.

Qui potete leggere come sono state svolte le analisi che hanno portato al rilevamento (analisi di cui sono venuta a conoscenza, e che non renderò pubblico per tutelarne l’autore. Tutte le fonti – studio compreso – sono comunque state vagliate dall’ufficio del sidnacato ispettivo prima della pubblicazione dell’interrogazione).

Il campione è stato elaborato nel seguente modo:

  1. diluizione in soluzione fisiologica sterile 0,9 per cento (0,45 ml + 1,2 ml);
  2. frazionamento per polarità: 1,2 ml di esano + 120 ul di campione RDI;
  3. estrazione della fase idrofila;
  4. estrazione e quantificazione dell’RNA nel campione;
  5. microscopia elettronica e ottica della fase acquosa.

Per l’analisi preliminare, l’estrazione e la quantificazione dell’Rna nel campione si è proceduto con il kit Invitrogen™ PureLink™ RNAMini Kit, lo spettrofotometro NanoDrop™ 2000/2000c e il Qubit 2.0 Fluorometer. Lo spettro ha rivelato la presenza di un’elevata quantità di sostanze o sostanze diverse dall’Rna con il massimo assorbimento nella stessa regione, con un totale stimato di 747 ng/ul. L’ossido di graphene ridotto (RGO) ha massimi di assorbimento a 270 nm, compatibili con lo spettro ottenuto da Thema et al, 2013. Journal of Chemistry ID 150536. L’importo minimo dell’RNA rilevato da QUBIT2.0 spiega solo una percentuale residua dell’assorbimento UV totale del campione.

Con un ingrandimento al Microscopio elettronico JEM-2100 Plus la stessa regione del campione ingrandita evidenzia una struttura simile a un foglio che mostra una intricata matrice di pieghe a lungo raggio. Le lame sono disposte in dimensioni laterali su scale di lunghezza micrometriche, che vanno da 100 nm a più di 1.000 nm e confrontate con una immagine di letteratura mostrano una elevata somiglianza con immagini di graphene.

L’11 aprile 2018 lo studio «Interfacciamento di materiali a base di graphene con cellule neurali» affronta l’utilizzo del graphene per applicazione biomediche e la sua tossicità nonché le applicazioni nelle neuroscienze.

Il 13 maggio 2019 l’Ansa titola: ‘Fiocchi’ di grafene controllano l’attività del cervello. Selettivi e sicuri, aprono a terapie per le malattie neurologiche.

Il 3 giugno 2019 la Commissione europea ha investito 1 miliardo di euro nel graphene, in un progetto chiamato Graphene Flagship.

Il 27 settembre 2020 viene presentato il brevetto CN112220919A che riguarda un vaccino nucleare ricombinante 2019-nCoV che contiene ossido di graphene.

Il 18 dicembre 2020 viene depositato il brevetto DCN112089834A circa l’invenzione di un nanoadiuvante a base di graphene ossidato e di un vaccino di co-consegna adiuvante/antigene. L’invenzione fornisce il nano adiuvante utilizzando graphene nano ossidato come supporto che facilita il rilascio prolungato della medicina, prolunga efficacemente l’effetto della medicina, previene la tolleranza immunitaria, migliora notevolmente gli effetti immunitari e prolunga il tempo di reazione.

L’11 marzo 2021 viene depositato il brevetto KR20210028065A che riguarda una soluzione iniettabile, salina fisiologica di glucosio e una soluzione di Ringer con un vaccino contro il coronavirus destinati alla prevenzione di diverse malattie tra cui anche MERS, SARS e Corona. La polvere di graphene con una dimensione di 0,2 nm o inferiore viene dispersa in un mezzo utilizzato come soluzione per iniezione, soluzione di Ringer, soluzione salina fisiologica e soluzione di glucosio utilizzata negli ospedali convenzionali e utilizzata come agente terapeutico. La soluzione di Ringer in cui è dispersa la polvere di graphene viene iniettata nel corpo umano dove il virus è penetrato e, quando il virus e la polvere di graphene si incontrano, la polvere di graphene e il virus vengono attratti l’uno dall’altro da una forza nano-coesiva e si attaccano a ciascuno altro. Quando la polvere di graphene aderisce al corpo e alle punte del virus, il virus non funziona correttamente, quindi non può moltiplicarsi e alla fine muore.

Intanto sempre più fonti internazionali riportano notizie di sostanze non dichiarate all’interno dei cosiddetti vaccini anti-covid. Ultimo il caso del Giappone in cui sono stati ritirati diversi lotti dopo che sono stati rilevati contaminanti in vari lotti del vaccino Pfizer nelle città vicino a Tokyo e Osaka.

È UN DIRITTO DI OGNI CITTADINO CONOSCERE CIÒ CHE SPESSO IN MANIERA COATTA VIENE INTRODOTTO NEL CORPO.

Tutto quanto riportato è agli atti, vagliato ancora una volta da un sindacato ispettivo, il Governo ha il dovere di rispondere non a me ma ai cittadini italiani, cavie della sperimentazione più criminale della storia.