DECRETO TRIBUNALE BOLZANO È PASSO FONDAMENTALE PER RIPRISTINO DIRITTI COSTITUZIONALI

HOTEL CAVALLINO BIANCO – La decisione del Tribunale di Bolzano di sospendere l’ordinanza di chiusura dell’albergo Cavallino Bianco, emessa dal presidente della provincia di Bolzano, Arnold Kompatscher, è un importante primo passo verso il ripristino dei diritti costituzionali e fondamentali.

La stagione turistica del Cavallino Bianco è salva, e con essa il lavoro della famiglia Kühebacher e quello di tanti dipendenti presenti nella struttura. Ma soprattutto è salva la speranza di un intero popolo di continuare con dignità a garantirsi di che vivere e di poter decidere della propria vita.

Viviamo tempi difficili per tutti coloro che hanno fatto della Costituzione il loro faro ma da sempre più parti arrivano lampi di integrità, coerenza e coraggio. Molti albergatori, ristoratori e baristi, direttori di teatri, di cinema e di musei, proprio in questi giorni, stanno dimostrando con la disobbedienza civile che non vogliono essere complici di un sistema ormai a tutti gli effetti illegittimo e disumano. Il mettere le persone le une contro le altre, i genitori contro i figli, i lavoratori contro i datori di lavoro, si è rivelato motore propulsivo per la creazione di legami sempre più stretti e solidali. La storia del Cavallino Bianco fa parte di queste realtà.

Un mondo nel mondo che non ha nessuna intenzione di omologarsi, piegarsi, o sparire. Anzi. Con buona pace di tutti i delatori, politici corrotti, scribacchini denigratori di professione, la forza di queste persone non teme il fango, né l’attacco. Perché si tratta di cittadini consapevoli dei propri diritti, persone ricche di valori e di talenti, con radici ben salde e coscienza delle proprie origini e del proprio ruolo.

Persone con un senso profondo della giustizia, con la schiena dritta e gli occhi ben aperti verso il futuro, fedeli all’impegno preso nei confronti delle prossime generazioni e alla riconoscenza verso chi ci ha preceduto. Al Cavallino Bianco, 700 anni di storia trasmessa da padre in figli, conservata e condivisa per e con la comunità locale, si respira quest’aria preziosa che concilia il rispetto del passato con la cura per il futuro.

La tradizione non è l’adorazione della cenere ma la conservazione del fuoco…

Siamo qui per questo. Per proteggere il fuoco che abbiamo ereditato e donarlo, potenziato, a chi ci seguirà. In questo cammino non c’è spazio per compromessi, incertezze, paure. Grazie alla famiglia Kühebacher, a tutti i membri dello staff del Cavallino Bianco, ai consulenti legali che si sono prodigati per difendere questo luogo e ciò che rappresenta, e a tutti coloro che stanno lottando in tal senso, creando, con le loro azioni, una nuova realtà più sana, giusta e felice, per tutti. C’è tanto da fare, ma abbiamo braccia, cuore e teste per farlo.

SARA CUNIAL