Incontro interfuochi Piemonte

Il 16 gennaio, sabato pomeriggio, a Biella (piccola e defilata provincia del Piemonte) si è tenuto il primo incontro ufficiale interfuochi Piemonte. Ritengo si possa chiamare così visto che l’ufficialità è stata sancita dalla presenza dei carismatici fondatori di R2020, Davide Barillari e Sara Cunial.

Una sesssantina in tutto i partecipanti e devo dire che, come parte dell’organizzazione, è stata una piacevole e inaspettata partecipazione. Si pensava vi fossero una quarantina di aderenti e invece…

Per come la vedo io, se si parte con la massima e migliore predisposizione d’animo, si ottengono risultati encomiabili e il destino ci riserva piacevoli sorprese. Credo fermamente che occorra cambiare il paradigma con il quale ci confrontiamo nel guardare gli eventi che ci si presentano di volta in volta, e imparare a leggerli con un codice nuovo, incentrato sulla fiducia nell’universo, o come uno lo voglia chiamare quel movimento che anima tutto, dal visibile all’invisibile e muove pedine, apre porte, devia percorsi in sintonia con ciò che emaniamo. “Sia fatta non la mia, ma la tua volontà…” cit. da “Illusioni” Richard Bach È una frase che mi è sempre piaciuta ;^)

Abbiamo iniziato alle 14:45 con la presunzione che il tempo ci aspettasse e invece, lieve ma deciso, come le ali di una farfalla, è trascorso più ribelle di noi.

Tempo, il tempo… vola, sempre, soprattutto quando si è in così tanti e tante sono le idee; un plauso personale all’entusiasmo. Alla fine delle singole presentazioni, che Sara e Davide hanno moderato, le idee che sono risaltate sono passate dagli orti condivisi alle monete complementari, dalle cause legali in corso alle esperienze personali di rivoluzioni, tra chi ha perso il lavoro ma ha trovato nuove opportunità a chi ha voluto staccarsi dalla società andando a vivere nei boschi nonostante una laurea in psicologia, o forse grazie a quella. Una nota importante va evidenziata, ed è quella relativa all’ambito sanitario. La proposta unanime è stata quella di riuscire ad istituire un nuovo ordine dei medici e degli psicologi, per slegare tutti i professionisti “eretici” (“eresia” significa “scelta”) da ciò che di ordine ha solo più il nome ma è invece diventato una nuova inquisizione verso i non allineati e coloro che osano sollevare dubbi.

Tra i presenti alcuni rappresentanti delle commissioni legalità, sovranità monetaria, ars medica… Molto materiale “umano”, molti talenti da mettere al servizio. Ora si tratta di passare dal piano mentale a quello materiale e  dimostrare a noi stessi di avere la voglia di manifestare ciò che siamo e cosa vogliamo realizzare. Altrimenti diventa tutto frustrazione e questo non deve succedere, specialmente quando si tratta di fuoco; e il fuoco, si sà, può ardere o bruciare e questo dipende ancora e sempre da noi, da ogni singolo individuo, cellula di un corpo umanità che trova il suo stato di salute solo nella collaborazione, in antitesi con la competizione, così tanto coltivata nella triste vita degli uni contro gli altri. E cosa succede se un cellula del corpo che abitiamo entra in competizione con le altre? Nasce una malattia auto immune o, peggio ancora, una neoplasia. Personalmente mi voglio porre tra coloro che perseguono la non semplice capacità di domare il fuoco, renderlo ardente ma non ustionante e questo, per esperienza, deve essere il fulcro del lavoro che ognuno dovrebbe fare su di sè, sul proprio fuoco interno, se si vuole realmente trovare un centro di gravità permanente in ogni cosa che si fa. Ritengo sia molto importante menzionare questa attitudine perché, in un gruppo, è molto facile farsi prendere dalla mania di protagonismo, da quella innata spinta anarchica che anima il DNA italiano e la sua celebre ingestibilità; se si cede a ciò si diventa non più aggregatori ma disgregatori. Mi si perdoni questa digressione ma ci tenevo a rimarcare ciò che intendo per fuoco, e magari già si sapeva, ma ripetere giova.

Sara e Davide alle 18 hanno dovuto lasciare il gruppo, il treno li aspettava per altri luoghi; dopo gli abbracci e i saluti calorosi (come esseri umani ne sentiamo la necessità) siamo ancora rimasti almeno un’altra ora e mezza a discutere e scambiare opinioni, conoscenze, a chiedere consigli, scambiarsi numeri e recapiti, sensazioni e buone intenzioni.

Ora serve coordinarsi per il prossimo incontro, dove dovremo veramente gettare le basi per muovere il motore che abbiamo acceso sabato pomeriggio. Si accettano proposte…

Riferimenti per approfondimenti su www.traterraecielo.live


NOTA: Il treno che Sara e Davide avrebbero dovuto prendere non li ha poi aspettati, lo hanno perduto per poco. Ma hanno preso il prossimo, ed è filato tutto liscio. Anche quello ha fatto parte del gioco. Va tutto come nei piani