Accordo con il Centro internazionale per l’ingegneria genetica e la biotecnologia: cosa sta finanziando il nostro Governo?

Sementi OGM, biofertilizzanti batterici, vaccini antimalarici, progetti su strumenti di diagnosi per il COVID-19 sovvenzionati dalla Bill e Melinda Gates Foundation… questa è la ricerca che il governo italiano sta finanziando con i soldi dei cittadini.  Qui la mia interrogazione ai Ministri competenti e a tutti i parlamentari che votando a favore della risoluzione (n. 3440 divenuto legge n. 66 del 19 maggio 2022) permettono l’ennesimo affronto alla nostra sovranita’ nazionale.

Non ci sono fondi per scuole, sanità, università, prevenzione, riqualificazione e cura dei territori, ma ci sono per finanziare guerre, morti, distruzione, armi da utilizzare contro gli uomini e contro la terra.

Il 5 maggio la Camera ha approvato una legge in merito alla «Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Centro internazionale per l’ingegneria genetica e la biotecnologia (ICGEB) relativo alle attività del Centro e alla sua sede situata in Italia». Con questa legge lo Stato italiano si è impegnato ad investire 2,62 milioni di euro per l’anno 2022 e 620.000 euro annui a decorrere dal 2023 per la manutenzione straordinaria degli immobili della sede del Centro. L’accordo approvato prevede inoltre che lo Stato italiano fornisca i fondi per le sue attività di ricerca nella misura di 10 milioni di euro annui, e i servizi pubblici necessari per il suo corretto funzionamento. E non finisce qui. L’accordo prevede altresì che al Centro sia applicata la convenzione sui privilegi e le immunità delle Nazioni Unite, conferendogli così un’immunità ad ampio spettro, che va dalla gestione finanziaria, all’assenza di controlli di ogni sorta da parte delle autorità italiane sul territorio della sede del Centro e altre immunità, tra cui quelle penali.

Cosa si farà mai di così importante per stipulare un simile accordo? Dal sito web del centro si apprende che alcuni programmi di ricerca riguardano l’editing genetico con la tecnologia CRISPR-Cas9/Cpf1 su riso, andando a elaborare sul territorio italiano sementi Ogm potenzialmente pericolose, biofertilizzanti batterici, progetti su strumenti di diagnosi per il COVID-19 (finanziati dalla Bill e Melinda Gates Foundation), vaccini antimalarici, vaccini per la dengue, modifica genica dei principali trasportatori del plasmodio e degli enzimi del metabolismo lipidico per decifrare i meccanismi di resistenza ai farmaci dei parassiti, sviluppo di un vaccino candidato per la chikungunya nella piattaforma di somministrazione del gene del virus della stomatite vescicolare (VSV), approccio di biologia sintetica per la produzione di artemisinina in piante commestibili e trattamento efficace della malaria mediante somministrazione orale di cellule vegetali, monoclonali umani a COVID-19…

A parte gli evidenti problemi di sicurezza dovuti alle possibili fughe di materiale modificato geneticamente, sia vegetale che virale, che potrebbero generare problemi di carattere ambientale e sanitario, sarà di certo sfuggito al governo che l’accordo non prevede alcuna clausola in merito al rischio biologico e ambientale e non prevede che il nostro Paese – ospitante e finanziatore del centro – possa venire a conoscenza di quanto svolto al suo interno nel dettaglio per valutare un’analisi dei rischi ai sensi della legge italiana.

Quali esperimenti vengono portati avanti? Con quali metodi e quali risultati? Non sarebbe forse il caso di prevedere una documentazione pubblica accessibile e un’analisi indipendente sui rischi per l’ambiente e per i cittadini italiani?

Tramite interrogazione ne ho chiesto conto al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro della transizione ecologica, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

La potete leggere qui.