In Italia come in Europa chi mette in discussione la narrativa predominante sulla cosiddetta pandemia rischia ritorsioni e soprusi, sempre più pesanti. In gioco, oltre la carriera e a volte anche la vita, di professionisti e attivisti, c’è la libertà di pensiero e di espressione di tutti noi. Quanto accaduto a Willem Engel e all’avvocatessa francese Virginie de Araujo-Recchia è emblema drammatico di questa pericolosa deriva. Ne ho chiesto conto al governo… senza confidare in grandi risposte.
di Sara Cunial
Willem Engel è uno scienziato e uno dei critici più in vista contro la sproporzione delle misure contro la pandemia COVID-19 nei Paesi Bassi. Oltre al suo sito Viruswaarheid, che pubblica informazioni che esaminano criticamente e mettono in discussione la narrativa della pandemia, Engel si è creato una reputazione come attivista per le strade, accusando direttamente il Primo Ministro olandese Rutte, la cui credibilità è già gravemente offuscata. Il 16 marzo 2022, Willem Engel è stato improvvisamente arrestato come un criminale in strada e ammanettato. Di cosa esattamente fosse accusato non sembrava essere chiaro al sorpreso Engel. Il suo compagno, che ha documentato l’evento in video, ha chiesto irritato se una repressione così dura nei confronti di un cittadino rispettoso della legge fosse proporzionata. Engel, insieme al suo partner e avvocato Jeroen Poels, aveva recentemente documentato gli stretti legami del Governo olandese con il World Economic Forum in un’ampia trasmissione, discutendo anche di aspetti come l’eugenetica e il tradimento. Il capo del Governo Rutte probabilmente non era divertito da questo. Un giorno prima dell’arresto, sono apparsi all’improvviso dei post su Twitter in cui accusavano Engel di diffondere disinformazione e definendolo un «sostenitore di Putin». Di conseguenza, la polizia avrebbe ricevuto numerose denunce contro Engel, spingendole a intervenire. Tuttavia, c’è una conferma ufficiale di ciò solo nella misura in cui gli ufficiali hanno parlato di accuse contro Engel durante l’arresto.
Virginie de Araujo-Recchia è un’avvocatessa molto attiva nella difesa dei diritti fondamentali. A nome delle associazioni Bon Sens e AIMSIB ha presentato ricorso alla Corte di giustizia contro Jean Castex, Olivier Véran e Jean-Michel Blancer. Partecipa ai lavori della Giuria dei cittadini con Reiner Fuellmich. Ha scritto un rapporto intitolato «Dittatura 2020, terrorismo di Stato, attacco agli interessi fondamentali della nazione e crimine contro l’umanità», pubblicato nel novembre 2020 dall’Osservatorio sul genocidio. Attualmente rappresenta diverse associazioni e persone che hanno sporto denuncia sulla base delle argomentazioni contenute in questa relazione. Fa inoltre parte di un gruppo di avvocati e giuristi internazionali che si adoperano per combattere con gli strumenti del diritto le misure draconiane adottate nell’ambito della gestione della crisi cosiddetta «sanitaria», in diversi Paesi del mondo.
Il 22 marzo è stata arrestata a casa sua, davanti ai suoi figli. Come la stessa ha riportato «dodici persone, tra i quali agenti delle forze speciali, membri della Direzione generale per la sicurezza interna (DGSI), il rappresentante del presidente dell’ordine degli avvocati di Parigi, il cancelliere e due giudici istruttori, hanno occupato casa perquisendo ogni stanza e sequestrando tutte le apparecchiature informatiche e telefoniche che utilizziamo per la nostra attività professionale».
De Araujo-Recchia è stata detenuta per 60 ore nei locali della Dgsi a Levallois Perret, dopo aver scoperto di essere sospettata di complicità nel terrorismo. Malgrado ciò, non è stata incriminata né oggetto di alcun procedimento giudiziario, né posta sotto lo status di «testimone assistito». In merito all’interrogatorio, che ha subìto per una decina di ore, in un comunicato ufficiale riporta alcune delle domande poste: «Sei un patriota? Cosa ne pensi della religione musulmana? E della religione ebraica? E delle antenne 5G? E della pedofilia? E della Massoneria? Credi che i ministri siano legati a reti di pedofili? Cosa ne pensi di Macron? Quali misure la portano a dire che si tratta di crimini contro l’umanità? Cos’è il Nuovo Ordine Mondiale?».
Ho denunciato al Governo quanto appreso, chiedendo se sia a conoscenza dei fatti e dei sempre più gravi attacchi ai diritti umani fondamentali e, in particolare, alla libertà di pensiero e di espressione, perpetuate da diversi stati europei (Italia compresa).