Tachipirina e vigile attesa non solo hanno peggiorato le condizioni dei pazienti affetti da Covid-19 ma potrebbero altresì aver procurato un gravissimo danno alle casse dello stato, provocando un aggravio delle ospedalizzazioni e conseguentemente un aggravio di spesa pubblica inutile ed evitabile.
Per questo Sara Cunial, deputata del Gruppo Misto, insieme all’ex parlamentare Ivan Catalano, al Consigliere Regionale Davide Barillari, e agli avvocati Paolo Casati e Boris Ventura, hanno presentato in data odierna un esposto alla Corte dei Conti in tutte le regioni italiane.
“Ci siamo rivolti alla Corte dei Conti, denunciando la condotta del Ministro Speranza, dei dirigenti e dei direttori del Ministero della Salute, dell’AIFA e dell’I.S.S., che hanno predisposto le linee guida per la Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2 e le hanno mantenute fino ad oggi” affermano.
“Con la pronuncia prima del Tar e poi del Consiglio di Stato, si è appurato che la vigile attesa e la tachipirina erano delle mere raccomandazioni – continuano –. Il Governo però le ha millantate come protocolli e gli ordini dei medici hanno condotto azioni disciplinari verso chi non le seguiva. Tutto ciò è inammissibile, a livello deontologico tanto quanto giuridico. La legge è infatti chiara su chi è il responsabile nel prescrivere la cura ed effettuare la diagnosi: il medico, non il Governo.
Diversi studi, non ultimo quello del Medical Science Monitor, hanno dimostrato come la diagnosi precoce e la gestione precoce del paziente entro tre giorni dall’insorgenza dei sintomi abbiano ridotto la gravità del Covid-19 e il tasso di ospedalizzazione. Pertanto, le scelte governative contrarie alla scienza, alla conoscenza e all’esperienza, oltre che agli stessi piani pandemici, non possono che ritenersi colpevoli e dolose, principale causa di un numero enorme di ospedalizzazioni, delle conseguenze, anche gravi, per i pazienti trattati e, probabilmente, di un aumento della mortalità.
Due anni senza interventi correttivi da parte del Ministero della Salute hanno quindi determinato un aggravio del contesto pandemico, sia in termini di vite sia in termini di esborso erariale, che ad oggi pagano e continueranno a pagare tutti gli italiani. Qualcuno dei responsabili di questo disastro prima o poi dovrà rispondere per quanto procurato al nostro Paese – concludino –. Noi continueremo a percorrere qualsiasi strada legittima, nazionale e internazionale, perché questo accada”.