SEMPRE PIÙ STUDI DIMOSTRANO LA PRESENZA DI GRAFENE NEI VACCINI, NE HO CHIESTO NUOVAMENTE CONTO AL GOVERNO.

Già con una interrogazione presentata a settembre 2021 (int. n. 4-10230) avevo affrontato il tema dell’ossido di grafene nei vaccini Covid19, a fronte di un documento scientifico, elaborato da un autorevole laboratorio italiano, in cui si denunciava il ritrovamento di grafene in un campione di vaccino Pfizer contro il virus COVID-19.

Non è l’unico studio che testimonia la presenza di questa sostanza nei cosiddetti vaccini Covid19.

L’università di Almerìa in Spagna, il 2 novembre, ha pubblicato un articolo scientifico sul medesimo argomento. La ricerca «Rilevamento del grafene nei vaccini Covid19 mediante spettroscopia Micro-RAMAN» ha testimoniato la presenza di derivati del grafene in campioni di vaccino Covid19 Pfizer, AstraZeneca, Moderna e Janssen.

Anche il Dr. Andreas Noack, molto conosciuto in Germania per il suo lavoro sul vaccino Covid19 e sui suoi effetti sulla salute umana, ha dimostrato come l’ossido di grafene sia presente all’interno dei vaccini Covid19. Della sua scoperta ha anche parlato anche in un video su YouTube, il primo di quattro video. Se non fosse che, proprio dopo questa pubblicazione, il Dr. Noack sia misteriosamente morto.

Perché questi sieri dovrebbero contenere ossido di grafene? Una possibile risposta ce la da uno studio, pubblicato l’8 luglio 2021, dal titolo: «Generazione rapida di immunità coronavirale utilizzando nanodiamanti ricombinanti modificati con peptidi», in cui si parlava di adiuvanti vaccinali a base di nanodiamante, come una buona strategia candidata per un possibile vaccino. Ma di questo e molto altro, non è dato saperne.

Oggi che sempre più analisi dimostrano la presenza di queste sostanze, chi garantisce la sicurezza di questi adiuvanti e, in generale, circa l’utilizzo di prodotti a base di carbonio come ossido di grafene e nanodiamanti? Ovviamente nessuno.

Ne ho chiesto conto nuovamente al Governo, per capire di quali informazioni disponga in merito e se non intenda adottare iniziative per approfondire la questione e per interrompere la somministrazione dei farmaci in attesa delle conclusioni e delle verifiche necessarie.