Riportiamo il post della deputata Veronica Giannone, oggi alla Camera con Sara Cunial.
“Non è facile mettersi nei panni degli altri, soprattutto in quelli di coloro che non la pensano come noi, soprattutto in tempi di Covid, dove non è ammissibile avere opinioni diverse, chi non si allinea con il pensiero dominante viene visto e trattato come qualcuno da escludere, discriminare e perché no, schernire.
In questo momento storico sono ahimè tornate di moda le fazioni con le nuove “etichette” e ne abbiamo un po’ per tutti, Pro vax, no vax, no pass, sì pass e compagnia. Per quei pochi che ne hanno fin sopra i capelli di alimentare questi giochetti, ne abbiamo altrettanti che non vedono l’ora di insultare il prossimo e umiliarlo.
Una cosa che però accomuna un po’ tutti noi è che a forza di esserci dentro a questo meccanismo, abbiamo perso di vista l’essenziale.
L’essenziale è la persona, il singolo individuo che non dovrebbe mai perdere il suo valore solo perché fa parte di questa o quella “fazione”.
Ho scritto questa lunga premessa per parlare del valore di una collega che reputo anche un’amica, e sebbene le nostre idee non siano sempre le stesse, vorrei raccontarvi chi è.
Perchè in questi giorni è stata oggetto di giudizi di ogni genere. Giudizi beceri e senza verità.
La deputata Sara Cunial ha sempre rispettato le regole interne, non presentandosi mai in aula da quando è divenuto obbligatorio il greenpass.
E questa si chiama coerenza.
Ha depositato un ricorso come previsto dal regolamento interno della Camera dei Deputati, ed è stato accolto, seppur momentaneamente.
È quindi rientrata in aula a svolgere il suo ruolo di rappresentante dei cittadini, votando, come tutti noi, perché dalle tribune si vota attraverso un PC, e si parla grazie al microfono installato da oltre un anno. A dispetto di coloro che sostengono il contrario.
E questa si chiama voglia di lavorare.
Ha cercato di intervenire sull’ordine dei lavori per rispondere a tutte le accuse a lei rivolte in queste settimane, ma PD e Italia viva, sopra agli altri partiti, non le hanno mai permesso di parlare gridando, e battendo i pugni sui banchi e portando la Presidente Spadoni a toglierle la parola. Perché la verità evidentemente non la si vuole sentire e tantomeno farla ascoltare fuori.
E questo si chiama coraggio.
L’autorizzazione che esonera la Cunial ad entrare in Aula senza greenpass non è un privilegio, non le è stata concessa perché fa parte di una “casta”, ma perché è una donna che va fino in fondo nonostante tutto. E andando fino in fondo, lottando, si ottiene ció di cui si ha diritto. Che piaccia ai più o no.
Quindi non parliamo di privilegio, ma piuttosto di un punto di svolta. È un messaggio per tutti coloro che questo green pass proprio non lo vogliono. È un precedente che dimostra come con l’impegno, lo sforzo, il sacrificio, e la dedizione si può veramente fare la differenza contro ogni aspettativa.
Oggi sono voluta venire con te in tribuna, per sostenerti e per dirti grazie.
Grazie Sara per averci dimostrato che si può dire No fino in fondo al Green Pass! Chissà che qualcuno prenda esempio invece di nascondere la testa sotto la sabbia”.
#nogreenpass