Il dramma dei lavoratori Elica (seconda parte) e la latitanza della politica

Mi ricollego a quanto scritto nella prima parte sul dramma vissuto dalle lavoratrici e dai lavoratori di Elica s.p.a. e di come la politica di turno sappia solo fare vuoti proclami e bearsi della sua posizione privilegiata, mentre centinaia di famiglie rischiano di restare senza reddito.

Il 28 maggio a Castelfidardo, il senatore pentastellato Sergio Romagnoli, parlando del “decreto dignità” (Legge 96/2018) e richiamando l’art.5, afferma testualmente che: “Le aziende che delocalizzano lo possono fare ma, se hanno preso i soldi dallo Stato li devono restituire”.

Prosegue poi spiegando che la legge non può essere applicata in modo più restrittivo: “Hanno chiesto i sindacati se possiamo fare questa regola più stringente? Non è possibile, sapete per quale motivo? Perché lì siamo sul filo di lana sulla costituzionalità di quella legge ma come Stato allora premio il territorio…”.video manifestazione (dal min. 1.45 al min. 2.10)

Il senatore ha fatto molto, presentandosi alla manifestazione e dimostrando la sua vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori, però non è sufficiente.

Al legislatore chiediamo di più!

Io penso che siamo al paradosso quando, per difendere una Legge (la 96/2018), che è una delle norme peggio scritte in assoluto nel nostro ordinamento, ci si nasconde dietro la Costituzione, che è riconosciuta universalmente come il più bel testo normativo al mondo e, tutela e garantisce il lavoro e la dignità dei lavoratori.

Forse siamo d’accordo che la 96/2018 sia a rischio incostituzionalità, ma soltanto perché è una Legge che prende gli enunciati costituzionali e ci sputa sopra, salvo poi proporsi come il decreto che restituirà la dignità ai lavoratori.

Stiamo vedendo tutti come date dignità ai lavoratori!

Se non siete in grado di adempiere il mandato che vi ha dato il Popolo Sovrano, avete il dovere di dimettervi e lasciare spazio a chi veramente ama questo Paese.

Chiediamo di ricordare che il LAVORO è il principio cardine su cui si fonda la nostra Repubblica art.1 Cost; senza lavoro la Repubblica Italiana non ha ragione di esistere.

Ripristiniamo allora lo Statuto Albertino e restituiamo il potere al re?

I primi 12 articoli della Costituzione, sono i Principi Fondamentali, cioè le norme e le basi su cui si fonda la Repubblica. I primi 4 Principi Fondamentali parlano del LAVORO.

Visto che tutte le Leggi dello Stato derivano dall’enunciazione dei Principi Fondamentali e dei successivi articoli della Costituzione, è palese che nessuna legge che salvaguardi il lavoro in Italia potrà mai essere dichiarata incostituzionale, art.3 e 4Cost.

Come post scriptum, voglio ripetermi e precisare che la mia è una dichiarazione esclusivamente nel merito della questione e non contro la persona del senatore Romagnoli, il quale, con la sua presenza, ha dimostrato un vivo interesse a quanto sta accadendo alle operaie e agli operai di Elica e questo gli fa onore.

Ci auguriamo tutti che la politica si desti dal suo torpore e dia un segnale forte delle sue intenzioni.

Paolo Sandonnini