Dall’analisi sui criteri con cui vengono creati i “dati”, alla evidente incongruenza delle proposte “soluzioni”, dal porsi domande fondamentali sul rapporto tra corpo, germi, percezione e sul ruolo delle terapie (vaccini inclusi), alle implicazioni bioetiche, estetiche e biologiche degli asset in avvenire.
Stiamo parlando di “un’emergenza pandemica”:
- il cui numero di soggetti infetti (detti “casi”) è sovrastimato almeno del 90%,
- è calcolato con tamponi che pretendono di identificare la precisa appartenenza di una sequenza genica di un
- virione mai isolato davvero
- la cui sequenza (di 30000 nucleotidi) vorrebbe esser identificata in un campione organico ove sono presenti
- circa 30 miliardi di acidi nucleici ogni 150 microlitri, usando due sequenze-primer di appena 18-24 nucleotidi (lo
- 0.07% dell’intero genoma cercato);
- inoltre, tali primer possono essere pure diversi, arbitrariamente scelti da chi produce il tampone, tanto che in
- commercio ne esistono circa 80 tipi,
- nessuno dei quali ha subito una convalida da enti terzi,
- e tali sequenze-primer sono peraltro pure sovrapponibili con quelle di altri componenti (altri virus, o materiale
- dell’ospite umano, come esosomi o vescicole extracellulari);
- i suddetti tamponi a PCR, infine, sono effettuati compiendo un numero di cicli di amplificazione superiore a 25,
- tanto che non hanno più un rapporto segnale/rumore attendibile
- e, a differenza di quanto accadeva per le sindromi influenzali, vengono dichiarati come “casi” dei soggetti sani
- senza sintomi.
In questo webinar – da vedere e rivedere – Paolo Renati (Ph.D. in Physics of Complex Systems and Living Matter, Material Scientist and Engineer) spiega, numeri alla mano, come smontare la narrazione del terrore, uscire dalla “grande ipnosi” e tornare a vivere… da svegli, e capaci di riconoscere la seduzione anti-Natura di un tecno-capitalismo transumanista.
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