CALL TO ACTION: NO AL COVID PASS #3 – LETTERA AI PARLAMENTARI UE

Questa è la terza mail che vogliamo inviare per fornire ai parlamentari in buona fede delle argomentazioni ragionevoli per un voto contrario.

Egregio deputato,

Vota “NO” al certificato digitale, perché manca di uno scopo chiaro e non ha certezza giuridica

Ecco un ragionamento in 3 fasi che spiega perché è così.

  1. Scopo e certezzaIl diritto europeo deve essere chiaro, preciso e avere implicazioni prevedibili. Deve avere un certo scopo.
    Sebbene il “Memorandum esplicativo” alluda a “facilitare la libera circolazione”, la parte operativa della proposta non contiene uno scopo dichiarato.
  2. La Corte di giustizia dell’UE ha chiesto prove oggettive che la legge non persegua altro fine che quello dichiarato (Giuffrida / Commissione [1976] Racc. 1395, causa 105/75)Sebbene la proposta non dichiari apertamente l’obiettivo di facilitare la libera circolazione, fornisce un linguaggio chiaro, preciso e obiettivo riguardo le limitazioni alla libertà di circolazione:
    • Il considerando 6 fa riferimento a quelle limitazioni di movimento che sono “necessarie per salvaguardare la salute pubblica” e che sono considerate a priori proporzionali e non discriminatorie.
    • Il considerando 7 ci dice che sarebbe illegale limitare la circolazione di persone che non possono infettare gli altri, in quanto ciò “non sarebbe necessario per raggiungere l’obiettivo perseguito“.Le due disposizioni di cui sopra sembrano indicare altri obiettivi oltre a facilitare la libera circolazione:
      • Restrizioni alla circolazione di persone sane
        Sebbene non esplicitamente riconosciuto dalla proposta, le guardie di frontiera devono effettuare controlli su tutti i viaggiatori, compresi quelli immuni, in modo che possano verificare i certificati. In assenza di tali controlli, il certificato non avrebbe alcun effetto utile.
      • Indebita armonizzazione della politica sanitaria
        Sebbene l’articolo 168, paragrafo 7, TFUE impedisca all’UE di sottrarre agli Stati membri la responsabilità ”per la definizione della loro politica sanitaria e per l’organizzazione e la fornitura di servizi sanitari e cure mediche”, gli articoli 5 (1) e 6 (1) e 7, paragrafo 1, della proposta armonizzano de facto un aspetto della politica sanitaria, vale a dire la certificazione della vaccinazione, dei test e del recupero.

  3. Scopi reali della leggeLa norma di cui sopra stabilita dalla Corte di giustizia non è quindi soddisfatta e l’atto sembra perseguire altri due scopi rispetto a quello previsto: limitare la circolazione e interferire nella politica sanitaria.L’ambiguità così creata tra la dichiarata intenzione di “facilitare la libera circolazione” e gli obiettivi che traspare dalle disposizioni operative della proposta crea incertezza giuridica.L’omissione di scopo rende difficile determinare le implicazioni di questa proposta sulle libertà fondamentali dei cittadini. Ulteriori valutazioni e chiarimenti sono necessari al legislatore.

Dato che entrambi questi obiettivi violano i Trattati, è difficile vedere come l’UE possa adottare una legge del genere senza violare i suoi principi fondamentali del processo legislativo.

Continueremo, nei prossimi giorni, a inviarvi elementi giuridici e scientifici che giustifichino e sostengano l’idea che dovreste votare contro questo attacco senza precedenti alle nostre libertà fondamentali.

Cordiali saluti.

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