Il fenomeno dell’interferenza virale nei vaccini antinfluenzali

Gli studi svolti nell’ultimo decennio da alcune importanti organizzazioni di ricerca mettono in dubbio l’efficacia dei vaccini anti influenzali nei confronti dell’influenza stagionale.

Gli stessi studi permettono anche di stabilire una correlazione significativa tra vaccini antiinfluenzali e importanti interferenze virali localizzate per lo più a livello respiratorio.

Di seguito verranno elencati gli studi che ci sembrano maggiormente significativi sia ambito pediatrico che in età adulta.

Benjamin J Cowling, cofirmatario del “Increased risk of noninfluenza respiratory virus infections associated with receipt of inactivated influenza vaccine”, pubblicato su Pubmed[1], 2012, conduceva uno studio di 9 mesi su 115 bambini suddivisi in due gruppi. Il gruppo dei vaccinati ha avuto 30 influenze in meno rispetto al gruppo del placebo ma più di 302 infezioni da virus non influenzali, confermate virologicamente.

Dunque, secondo lo studio del 2012, il gruppo dei vaccinati è sì protetto dall’influenza, rispetto al gruppo a cui è stato dato un placebo, ma si ammala molto di più frequentemente di malattie respiratorie, avvalorando la tesi dell’interferenza virale.

 

Benjamin J Cowling e Stefano Petti, epidemiologo della Sapienza, hanno recentemente comparato i dati Eurostat ed ECDC sulla mortalità da Covid di vari Paesi comparandola col numero dei vaccinati contro l’influenza. Ecco le conclusioni dei due ricercatori :

Abbiamo osservato che vi è stata maggiore mortalità da Covid nei Paesi con maggiore copertura vaccinale fra gli over 65- che sono: Gran Bretagna (oltre 70%), Norvegia, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, tutti oltre il 50% – rispetto a quelli con bassa copertura, Turchia, Lettonia, Estonia, Polonia, Romania, Bulgaria, tutti al di sotto del 10%”.

I due ricercatori pertanto dichiarano “Fino ad eventuali altri studi randomizzati con gruppo di controllo che ne ribaltino i risultati, questo lavoro mette radicalmente in dubbio l’opportunità dell’antinfluenzale in età pediatrica”.

 

Sul fenomeno dell’interferenza virale in età adulta è opportuno citare due studi recenti:

Il primo, 2020, a firma italiana e si intitola Vaccinazione antinfluenzale: che cosa dicono le prove scientifiche.[2] In sintesi vi si mostra come vaccinarsi contro l’influenza stagionale abbia solamente un’efficacia moderata nei confronti dell’influenza, ma non è efficace verso le ben più numerose sindromi influenzali da virus diversi da quelli dell’influenza. E non è tutto, l’anti influenzale sembra predisporre verso altre infezioni respiratorie (interferenza virale), comprese alcune da coronavirus (anche se mancano prove rispetto al SARS-CoV-2), Sebbene non sia ancora stato chiarito se la vaccinazione antiinfluenzale sia associabile ad una prognosi migliore negli affetti da COVID-19.

Per quanto riguarda gli anziani lo studio mostra l’utilità del vaccino anti influenzale solo nei cardiopatici in fase attiva, mentre per non cardiopatici i dati non hanno mostrato una tendenza favorevole. Lo stesso sembra valere per la vaccinazione indiscriminata di donne gravide e bambini. Anche per quanto riguarda il personale sanitario mancano prove valide di benefici evidenti e verificabili.

 

L’altro studio che vogliamo qui condividere veniva pubblicato su Vaccine[3] nel 2020 a firma di Greg G. Wolff.  All’interno viene data dimostrazione delle interferenze virali tra il personale del Dipartimento della Difesa in base al loro stato di vaccinazione antinfluenzale. Inoltre, sono stati esaminati i singoli virus respiratori e la loro associazione con la vaccinazione antinfluenzale. Ebbene nel paper si evidenza che gli adulti vaccinati con anti influenzale hanno mostrato meno influenze e meno para influenze e infezioni da virus respiratorio sinciziale, a fronte tuttavia di un aumento significativo di infezioni da coronavirus, stimabili ad un + 36% anche se non circolava ancora il Sars-Cov-2, e da metapneumovirus (+56%) e dall’insieme dei virus non-influenzali (+15%). Si evidenziava inoltre a un aumento quantitativamente ancora maggiore di malattie respiratorie in cui non si è potuto identificare il patogeno (+59%).

L’eccesso netto di patologie respiratorie nei vaccinati è quindi risultato evidente ed importante.

 

Tornando alla nostra penisola si consideri che in alcune regioni italiane è stato appena autorizzato un nuovo vaccino anti influenzale ad alto dosaggio chiamato Efluelda[4] prodotto della Sanofi, che contiene 3 ceppi diversi da quelli raccomandati dall’OMS.

Questo fatto porta alla nostra attenzione un’ulteriore criticità : In base ai ceppi virali in circolazione nel mondo, il Global Influenza Surveillance Network dell’OMS, in collaborazione con il National Influenza Centres (NIC), aggiorna ogni anno la composizione del vaccino antinfluenzale[5]. Sorprende, dunque, l’autorizzazione di un vaccino che, su 4 ceppi, contiene 3 ceppi diversi da quelli raccomandati dall’OMS per la stagione 2020-21.

 

 

Conclusioni:

  • E’ necessario avviare una ricerca a cura del Dipartimento di Epidemiologia dello Spallanzani assieme all’istituto Superiore di Sanità, per realizzare un approfondimento sulla più che probabile interferenza virale tra il vaccino antinfluenzale della stagione 2020-2021 attualmente in uso presso i centri vaccinali regionali e l’esposizione aumentata al contrarre il Coronavirus anche di tipo SARS COV-2.
  • In attesa di queste indagini conoscitive, occorre applicare il principio di precauzione che appartiene ai valori fondanti dell’Eurozona, e ne contraddistingue l’attività legislativa.

 

 

 

 


[1] Cfr.  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22423139/

 

[2] Donzelli A, Agostini D, Bellavite P, Cattaneo A, Duca P, Serravalle E (2020). Vaccinazione antinfluenzale: che cosa dicono le prove scientifiche, Giovanni Fioriti Editore, Roma. Cfr. online https://fioritieditore.com/wp-content/uploads/2020/06/Donzelli20200626.pdf

[3] Cfr. Vaccine, Volume 38, Issue 2, 10 January 2020, Pages 350-354

Cfr.  https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0264410X19313647

Cfr. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31607599/

Cfr. https://www.onb.it/2020/05/14/rivista-vaccine-vaccinazione-contro-linfluenza-e-interferenza-del-virus-respiratorio-tra-il-personale-del-dipartimento-della-difesa-durante-la-stagione-influenzale-2017-2018/

 

[4] Si veda https://www.codifa.it/farmaci/e/efluelda-virus-influenza-intero-inattivato-a-vietnam-1194-2004-h5n1–vaccini-virali.

 

[5] https://www.who.int/influenza/vaccines/virus/recommendations/2021_south/en/

https://www.who.int/influenza/vaccines/virus/recommendations/202009_recommendation.pdf?ua=1