Intervento alla Plenaria 2020, Interfuochi Veneto, del 20 dicembre 2020, Sede Zelarino (Ve).
Frase di Sara Cunial :
“la collaborazione trasversale tra forze che vanno nella stessa direzione è necessaria”
Occorre domandarci, in prima battuta, che cos’è del sistema che non ci piace e, in seconda battuta, come lo si può cambiare.
La domanda che ci dobbiamo porre è in che tipo di società vogliamo vivere, quali sono i nostri bisogni.
Ultimamente ha ripreso piede l’idea delle comunità che possono essere una strategia per poter vedere di cambiare globalmente l’intero sistema, in modo di consolidare nel piccolo un modello riproducibile ovunque che allargandosi a macchia d’olio sottrae energia a quello che è lo Stato.
Da parte mia non penso che il primo dei nostri bisogni sia l’indipendenza rispetto al resto della comunità, se vogliamo considerarci una comunità.
Dobbiamo domandarci che tipo di società vogliamo ma anche che tipo di modifica è realistica.
Le comunità sono rappresentate da piccoli gruppi di persone che convivono e che possono stare bene assieme ma non è un modello esportabile in maniera di massa.
Inizio a pensare anche che sia possibile mettere in sinergia le due differenti visioni.
Creare forme di comunità basate su principi,valori, e modalità completamente diverse da quelle che viviamo nella società globale, che sappiamo essere sbagliate e insostenibili da ogni punto di vista, può essere anche un modo per rafforzare la lotta per un modello economico differente anche nella società in generale, l’esempio delle comunità può essere uno stimolo anche per coloro che vivono nella società e ne percepiscono i limiti.
D’altro canto penso che l’unica soluzione che è sensata per modificare, che può scardinare, il sistema su numeri veri e non rappresentare la storia singolare… è quella di cambiare i rapporti funzionali fra esseri umani, quindi modificare le funzioni sulle basi delle quali gli esseri umani interagiscono, ma va fatto nelle città .
Bisognerebbe partire dal rapporto con le persone. La cosa fondamentale è il modo in cui ci relazioniamo agli altri, dal modo in cui evitiamo di avere rapporti che sono inquinati da questioni di interesse economico, di potere, scarsità ecc… e iniziamo a goderci i rapporti con il prossimo…
Ci si può chiedere: come intervenire sui rapporti che attualmente ci sono nella società?
In questo vedo il compito del Comitato di R2020, come precisato nel video allegato allo Statuto: “R2020 promuove una Rete di Reti per la difesa dei diritti Costituzionali e dell’Uomo e per favorire relazioni maggiormente democratiche e trasparenti fra la politica e la cittadinanza”… politica dal greco politikḗ ,arte di governare, da cui deriva polítēs cittadino… per una democrazia partecipativa.
Dovremmo approfittare di questo tempo per invitare, in ogni occasione, tutte le forze contrarie al sistema: partitini, movimenti, comitati,associazioni, gruppi, ecc. la Società civile tutta, affinché’ il Comitato R2020 possa coordinare le varie istanze in previsione della creazione di in Partito Unitario di Liberazione Nazionale, in modo che R2020 stesso possa diventare “quel tavolo di discussione permanente per unire chi ha visioni diverse verso una meta comune”, come scritto nei documenti fondativi del Comitato (nel capitolo Trasparenza).Non si tratterebbe di delegare ma avere degli onesti rappresentanti che portino avanti le istanze e le necessità scaturite dalle comunità’ che hanno preso in mano il loro destino, fondando le loro azioni sui talenti e acquisendo forti conoscenze in tutti i campi.
Non è più tempo di interrogarci ma di darci risposte.
Ormai sappiamo benissimo tutte le questioni che ci sono sul campo: “chi è che lo sta facendo, perché lo sta facendo, come lo sta facendo, il reset globale, l’instaurazione di un regime tecnocratico globale in mano alle corporazioni, poteri forti, stati profondi” è una cosa acclarata.
La cosa da fare è capire come rispondere e se non si risponde si rimane indietro a quello che sta facendo il sistema. L’unica risposta è politica, con una massa critica importante e questa massa critica si può creare con un soggetto politico di liberazione nazionale che riunisca tutti, ritrovando lo spirito dei padri costituenti, massimamente condiviso, condivisibile e massimamente inclusivo che possa accomunare e raccogliere tutte le persone a cui sta a cuore la Democrazia, la Costituzione, i Diritti Umani.
La sovranità dovrebbe essere del popolo, invece la sovranità appartiene alle élite che controllano i governi e la politica.
L’invito è parlare delle soluzioni. Chi sta in politica dovrebbe fare un piccolissimo passo indietro dal punto di vista personale, individualistico per creare un soggetto che riporti la questione della Costituzione e Diritti Umani sul proscenio della politica riformando tutta la democrazia, le istituzioni, la formazione della rappresentanza politica e tutto ciò che consegue: l’ingresso nei media, i media stessi che devono tornare sotto il controllo dei cittadini e tutto deve essere sganciato dalle grandi corporazioni e dalle logge profonde che detengono tutto, dai media, alle banche, alla grande industria e tutto il resto. Più che analisi servono proposte.
Vediamo cosa dice Massimo Franceschini del suo “Progetto di costruzione di un Partito Unitario di Liberazione Nazionale, post ideologico, basato su Costituzione e Diritti Umani che dovrebbe essere teso ad unire tutta la società civile, politica, culturale che non si riconosce in questo sistema, dovrebbe essere teso alla restaurazione dello Stato di Diritto”.
Nel video “Restituzione 112”, del 10 dicembre, legge il suo documento, costituito da:
Un brevissimo “manifesto iniziale”, poi le “attività e linee guida generali” . Questa parte è stata pubblicata.
Sta continuando a scrivere su: “Politiche ed alleanze”, “Attività e comportamento di membri e rappresentanti candidati/eletti”, “Obiettivi politici generali”. Negli obiettivi politici generali abbiamo delle “Attività specifiche”.
Legge le 10 attività specifiche che questo partito dovrebbe fare “che sono di una necessità e urgenza estrema”.
Come introduzione parla della trasparenza delle comunicazioni con la società civile. Ogni tavolo non deve solo sviluppare le idee e le linee guida delle politiche nei vari settori ma dovrà anche occuparsi di come potenzialmente e progressivamente andare ad inserire queste cose.
1mo tavolo: procedure e limiti di una azione di governo costituzionalmente orientata relativa a situazioni emergenziali, reali o presunte, in ordine a sanità e sicurezza nazionale…. Lo Stato di Diritto, se dovesse governare, sicuramente non affiderà ad esponenti delle Multinazionali tutte le scelte e tutta la narrazioni ma ad esponenti che non hanno conflitti di interessi…
2do: nascita di una commissione atta ad instaurare una moneta parallela all’euro per il mercato interno… La politica parallela è importante per qualunque politica soprattutto per ottenere la piena occupazione…
3zo: formulazione per proteggere il Paese da cambiamenti strategici e strutturali in ordine al “reset” globale…
4to: di estrema importanza sarà anche la Commissione che si occuperà di stabilire linee guida, norme, procedure per un effettivo recupero e/o controllo dei settori e dei servizi strategici del Paese, ora in mano ai privati…
5to: si aprirà contemporaneamente un tavolo politico-giudico per analizzare se e come lo spirito originale della Costituzione sia stato distorto dalle passate modifiche costituzionali con particolare attenzione al “pareggio di bilancio”, introdotto nel 2012… includendo qualsiasi riduzione in merito alle sovranità della Repubblica in violazione della necessaria parità con gli altri Stati, come da articolo 11 della Costituzione”… stiamo parlato dell’ ingresso nella Ue…
6to: dedicato all’ambito della giurisprudenza per proposte che possano favorire una reale e consistente de-legiferazine delle norme, corpus normativo italiano, una prerogativa del nostro paese che viola la certezza del diritto e la conquista del giusto processo…
7mo: il partito aprirà un centro di studi raccolta per ogni ambito del vivere civile, della pubblica amministrazione, delle istituzioni, dei corpi dello Stato, collegato al punto 4, in cui evidenziare ogni norma e prassi che determinino la supremazia degli interessi privati,corporativi ed elitari… tutto in aperta trasparenza
8vo: un’altra attività di dialogo e raccolta… sarà effettuata nei confronti di tutti quei comitati, soggetti collettivi,organizzazioni, gruppi, esperimenti e modelli alternativi di qualsiasi settore della società civile che non si riconoscono nel vigente sistema di potere… Sono invitati ad elaborare eventuali proposte di legge di modifica in modo da aiutare ed agevolare il partito nella sua attività politica per fare di questa una azione viva e propositiva che possa iniziare quanto prima ad incidere sulla realtà….
9no: il partito formerà una commissione relativa all’aspetto mediatico, sia per la formazione delle linee guida per dei media riformati di servizio pubblico, sia per la costituzione del suo stesso polo informativo e di interfaccia con gli iscritti…
10mo: il partito inizierà il percorso che porterà alla creazione dell’istituzione del corso di istruzione civile ed istituzionale…
Questo partito sarebbe importante perché potrebbe far conto di un discreto livello di partecipazione in quanto i delusi degli altri partiti sono tanti però deve essere fatto in maniera autorevole e con statisti seri in grado di comunicarlo in maniera autorevole al Paese. Infine Franceschini afferma che “STA SCADENDOIL TEMPO”… DIAMOCI DA FARE”.
Proseguirà con le “Linee generali per l’azione di governo” per andare poi nei vari settori…
Infine vorrei trattare l’argomento importante della Speranza.
Come non si può insegnare senza amore non si può fare politica o mega politica. In questa fase occorre riflettere, non fermarsi, cercare di raccogliere le idee per una possibile rinascita sociale e politica, però questo non si può fare senza speranza. C’è il pericolo di guardare alle forze che vogliono distruggere ciò che rende la vita degna di essere vissuta e che sono immense, fortissime, organizzate,trasversali, sovranazionali… è un problema se non abbiamo speranza.
Dico che abbiamo la speranza… noi siamo abituati a pensare alla speranza come a un sentimento illusorio che riguarda un futuro di tristezza “chi di speranza vive, disperato muore” ma non ci sono solo gli scienziati ma anche i poeti che stanno lì spesso per suggerire un nuovo senso.
Poesia Speranza
La speranza c’è, quando uno crede
che non un sogno, ma corpo vivo è la terra,
e che vista, tatto e udito non mentono.
E tutte le cose che qui ho conosciuto
son come un giardino, quando stai sulla soglia.
Entrarvi non si può. Ma c’è di sicuro.
Se guardassimo meglio e più saggiamente
un nuovo fiore ancora e più d’una stella
nel giardino del mondo scorgeremmo.
Taluni dicono che l’occhio ci inganna
e che non c’è nulla, sola apparenza.
Ma proprio questi non hanno speranza.
Pensano che appena l’uomo volta le spalle
il mondo intero dietro a lui più non sia,
come da mani di ladro portato via.
Czesław Miłosz Poesie
(Adelphi, 1983), a cura di P. Marchesani
La speranza cessa di essere illusione del futuro e diventa certezza del passato, la certezza della nostra esperienza umana che viene messa continuamente in discussione. Queste “mani di ladro” oltre a rubarci il futuro, il futuro dei nostri figli, sanno benissimo che la prima cosa che devono rubarci è il passato e in quel passato dobbiamo rimanere, in quel passato dobbiamo sperare.
“Da ciascuno secondo le proprie possibilità a ciascuno secondo i propri bisogni”(frase di Marx che circolava negli anni ’70 ma che potremmo rivalutare al di là degli schieramenti di destra o sinistra) perché tutto nasce dal nostro lavoro sociale.
Gramsci “mi sono convinto che anche quando tutto è, o appare perduto, occorre mettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio” e noi siamo qui per ricominciare dall’inizio tutti assieme.
Citazione dall’orazione funebre di Lidia Cirillo “chi vuole cambiare la realtà sociale politica deve sperare, deve sperare come una tigre acquattata nell’erba”
Anche questa speranza non è l’illusione di chi si rassegna ma è essere pronti, essere nel mondo, essere nella vita, pronti a cogliere le opportunità di cambiamento che potrebbero arrivare. La tigre però caccia da sola e noi invece dobbiamo cacciare in branco, dobbiamo diventare un branco di lupi per noi stessi, per i nostri figli, per il nostro passato e quindi sperabilmente per il nostro futuro.
PROPOSTA POLITICA PER LA COSTRUZIONE DI UN PARTITO UNITARIO DI LIBERAZIONE NAZIONALE
Per questo intervento ho attinto abbondantemente dai discorsi di Massimo Franceschini, Arnaldo Vitangeli, Paolo Gibilisco, che ringrazio.
19 dicembre 2020
Daniela Semenzato, Fuoco Venezia Mestre