Traffico di esseri umani dalle città ucraine… come sta agendo il governo italiano?

L’Ucraina è sempre stata negli anni luogo di arrivo, partenza e transito per le vittime della tratta degli esseri umani, non solo ucraine, ma anche migranti di altre nazionalità. Oggi, con l’inasprirsi del conflitto, questo territorio si è fatto terreno sempre più fertile per questi gravi crimini, soprattutto per quel che concerne bambini e neonati. Ne ho chiesto conto al Ministro dell’interno, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

di Sara Cunial

L’Unicef, in un suo documento del 19 marzo 2022, dal titolo «Bambini in fuga dalla guerra in Ucraina a rischio di traffico e sfruttamento» ha chiesto misure rafforzate per proteggere i bambini che attraversano l’Ucraina verso i Paesi vicini, in quanto con oltre 1,5 milioni di bambini in fuga dalla guerra in Ucraina dal 24 febbraio 2022, questi sono maggiormente a rischio di traffico e sfruttamento di esseri umani.

Il 30 marzo 2022 Antonio Murzio, su true-news.it, in un articolo dal titolo «Traffico di esseri umani, il pericolo tratta che dall’Ucraina arriva in Italia» analizzando i dati sulla scomparsa di alcuni bambini in fuga dall’Ucraina, ha lanciato l’allarme sulla tratta di esseri umani anche in Italia.

A tal proposito, il 26 febbraio 2022, il Governo italiano ha dichiarato di stare predisponendo corridoi umanitari speciali. I Ministri per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti e degli affari esteri e cooperazione internazionale Luigi Di Maio hanno dichiarato che: «La situazione di grave precarietà dei minori orfani in Ucraina a seguito dell’aggressione russa suscita preoccupazione e richiede di attivare con sollecitudine tutte le misure a loro tutela previste dagli accordi internazionali. Siamo impegnati in queste ore nell’attivazione di corridoi speciali per i minori orfani, perché al più presto ed in sicurezza possano raggiungere il nostro Paese», a fronte di un arrivo di profughi via autobus nel nostro Paese.

Malgrado la drammatica condizione qui delineata, il 7 marzo 2022 l’Ucraina ha negato la creazione dei corridoi umanitari verso la Russia, giudicandoli immorali.

In un articolo del 9 marzo 2022 il sito «infomigrants.net», poi confermato dalla polizia tedesca, si denunciava come tra le migliaia di ucraini siano giunti alla stazione centrale di Berlino su treni e autobus, in molti siano stati avvicinati e adescati da persone che offrivano loro denaro in cambio di dell’assenso a “venire a stare nelle proprie case”. Un volontario danese, Daniel Marslew, ha dichiarato a «InfoMigrants» che ci sono state molte segnalazioni su Telegram di trafficanti che cercavano di rimorchiare giovani, bambini e donne che viaggiavano da soli.

Ma questa tragica situazione ha radici ben più profonde. Siamo nel 2019 quando con lo studio dal titolo «Traffico di esseri umani dalle città ucraine e villaggi: tendenze attuali», le ricercatrici di Odessa e di Kharkiv, hanno denunciato che l’Ucraina è sempre stata negli anni, luogo di arrivo, partenza e transito per le vittime della tratta degli esseri umani, non solo ucraine, ma anche migranti di altre nazionalità.

Il 13 ottobre 2021, secondo un sondaggio della Oim, la principale organizzazione intergovernativa nel campo della migrazione, gli ucraini sottovalutavano i pericoli della tratta di esseri umani. Il 70 per cento degli intervistati credeva di non essere personalmente a rischio di essere vittima di tratta e che gli ucraini tendono ad accettare maltrattamenti e persino violazioni dei diritti per mantenere il proprio posto di lavoro. Secondo il sondaggio, il 24 per cento di tutti gli intervistati ha dichiarato di essere disposto ad accettare sanzioni dal proprio datore di lavoro per aver commesso errori sul lavoro. Un ulteriore 11 per cento accetterebbe di trattenere lo stipendio, un metodo regolarmente utilizzato dai trafficanti per costringere i migranti allo sfruttamento. L’Oim ritiene che più di 110.000 ucraini siano caduti preda dei trafficanti dal 1991 e l’Ucraina rimane uno dei principali Paesi di origine della manodopera sfruttata in Europa.

Di tutto questo ho chiesto conto al governo, per sapere dai ministri competenti quali iniziative siano state messe in campo per contrastare l’eventuale fenomeno di cui in premessa nel nostro Paese e a chi sia stata affidata la gestione dei profughi in arrivo.

Potete leggere l’interrogazione qui…