IN ITALIA OLTRE 120 BASI USA. FUORI DALLA NATO ORA!

Manifestare contro la guerra senza considerare la storia e la memoria del nostro Paese e di tutto il Pianeta, significa contribuire – consapevolmente o meno – alla frenetica corso bellica targata NATO che sta umiliando interi popoli da tempo e oggi sta trascinando alla catastrofe l’intera umanità.

Dal dopoguerra in poi l’Italia è sempre stata una colonia americana. Sul nostro territorio ci sono oltre centoventi basi USA, delle quali una ventina segrete. Alcune di queste sono pronte per accogliere i caccia F-35A e le nuove bombe nucleari B61-12. Tra non molto esse arriveranno in Italia: nella sola base di Ghedi possono essere schierati 30 caccia italiani F-35A, pronti all’attacco sotto comando Usa con 60 bombe nucleari B61-12. Già oggi ad Aviano è schierata in permanenza la 31a squadriglia USA con caccia F-16C/D e bombe nucleari B61. A Ghedi. il 6° Stormo dell’Aeronautica italiana con caccia Tornado PA-200 e bombe nucleari B61. E poi ancora…

  • Cima Gallina (BZ): Stazione telecomunicazioni e radar dell’US-Air Force (USAF).
  • Aviano Air Base (Pordenone, Friuli – US-Air Force): la 16ma Forza Aerea ed il 31º Gruppo da caccia dell’Aviazione U.S.A., nonché uno squadrone di F-18 dei Marines.
  • Roveredo in Piano (PN): Deposito armi e munizioni USA ed istallazione US-Air Force.
  • Monte Paganella (TN): Stazione telecomunicazioni USAF.
  • Rivolto (UD): Base USAF.
  • Maniago (UD): Poligono di tiro dell’US-Air-Force (USAF).
  • Bernardo (UD): Deposito munizioni dell’US-Army.
  • Istrana (TV): Base US-Air-Force (USAF).
  • Ciano (TV): Centro telecomunicazioni e radar USA
  • Solbiate Olona (MI – Comando NATO Forze di pronto intervento – US-Army).
  • Ghedi (BS): Base dell’US-Air-Force (USAF).
  • Montichiari (BS): Base aerea (USAF).
  • Remondò (nel Pavese): Base US-Army.
  • Vicenza: Comando SETAF, Sud Europe Task Force; Quinta Forza aerea tattica (USAF); Deposito di testate nucleari.
  • Camp Ederle (provincia di Vicenza): Q.G. NATO; Comando SETAF dell’US-Army; un Btg. di obici ed Gruppo tattico di paracadutisti USA.
  • Tormeno (San Giovanni a Monte, Vicenza): depositi di armi e munizioni.
  • Longare (Vicenza): importante deposito d’armamenti.
  • Verona: Air Operations Center (USAF). e Base NATO delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni (USAF).
  • Affi (VR): Centro telecomunicazioni USA.
  • Lunghezzano (VR): Centro radar USA.
  • Erbezzo (VR): Antenna radar NSA.
  • Conselve (PD): Base radar USA.
  • Monte Venda (PD): Antenna telecomunicazioni e radar USA.
  • Trieste: Base navale USA.
  • Venezia: Base navale USA.
  • San Anna di Alfaedo (VE): Base radar USA.
  • Lame di Concordia (VE): Base di telecomunicazioni e radar USA.
  • San Gottardo, Boscomantivo (VE): Centro telecomunicazioni USA.
  • Ceggia (VE): Centro radar USA.
  • Cameri (NO): Base aerea USA con copertura NATO.
  • Candela-Masazza (Vercelli): Base d’addestramento dell’US-Air-Force e dell’US-Army, con copertura NATO.
  • Monte S. Damiano (PC): Base dell’USAF con copertura NATO.
  • Finale Ligure (SV): Stazione di telecomunicazioni dell’US-Army.
  • Monte Cimone (MO): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO.
  • Parma: Deposito dell’USAF con copertura NATO.
  • Bologna: Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato Americano.
  • Rimini: Gruppo logistico USA per l’attivazione di bombe nucleari.
  • Rimini-Miramare: Centro telecomunicazioni USA.
  • Potenza Picena (MC): Centro radar USA con copertura NATO.
  • Livorno: Base navale USA.
  • La Spezia: Centro antisommergibili di Saclant.
  • San Bartolomeo (SP): Centro ricerche per la guerra sottomarina.
  • Camp Darby (tra Livorno e Pisa): 8º Gruppo di supporto USA e Base dell’US Army per l’appoggio alle Forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo e nell’Africa del Nord.
  • Coltano (PI): importante base USA/NSA per le telecomunicazioni; Deposito munizioni US-Army; Base NSA.
  • Pisa (aeroporto militare): Base saltuaria dell’USAF.
  • Monte Giogo (MS): Centro di telecomunicazioni USA con copertura NATO.
  • Poggio Ballone (GR) – tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar USA con copertura NATO.
  • Talamone (GR): Base saltuaria dell’US-Navy.
  • La Maddalena-Santo Stefano (Sassari): Base atomica USA, Base di sommergibili, Squadra navale di supporto alla portaerei americana “Simon Lake”.
  • Monte Limbara (tra Oschiri e Tempio, Sassari, in Sardegna): Base missilistica USA.
  • Sinis di Cabras (SS).: Centro elaborazioni dati (NSA).
  • Isola di Tavolara (SS): Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della US Navy.
  • Torre Grande di Oristano: Base radar NSA.
  • Monte Arci (OR): Stazione di telecomunicazioni USA con copertura NATO.
  • Capo Frasca (OR): eliporto ed impianto radar USA.
  • Santulussurgiu (OR): Stazione telecomunicazioni USAF con copertura Nato.
  • Perdas de Fogu (NU): base missilistica sperimentale.
  • Capo Teulada (CA): da Capo Teulada (CA) a Capo Frasca (OR): all’incirca 100 km di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70.000 ettari di zone Off Limits: poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato.
  • Decimomannu (CA): aeroporto Usa con copertura Nato.
  • Aeroporto di Elmas: Base aerea dell’US-Air-Force.
  • Salto di Quirra (CA): poligoni missilistici.
  • Capo San Loremo (CA): zona di addestramento per la Sesta flotta USA.
  • Monte Urpino (CA): Depositi munizioni USA e NATO.
  • Cagliari: Base navale USA.
  • Roma-Campino (aeroporto militare): Base saltuaria USAF.
  • Rocca di Papa (Roma): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO.
  • Monte Romano (VT): Poligono saltuario di tiro dell’US-Army.
  • Gaeta (LT): Base permanente della Sesta Flotta USA e della Squadra navale di scorta alla portaerei “La Salle”.
  • Casale delle Palme (LT): Scuola telecomunicazioni NATO su controllo USA.
  • Napoli: Comando del Security Force del corpo dei Marines; Base di sommergibili USA; Comando delle Forze Aeree USA per il Mediterraneo.
  • Napoli-Capodichino: Base aerea dell’US-Air-Force.
  • Monte Camaldoli (NA): Stazione di telecomunicazioni USA.
  • Ischia (NA): Antenna di telecomunicazioni USA con copertura Nato.
  • Nisida: Base US-Army.
  • Bagnoli: Centro controllo telecomunicazioni Usa per il Mediterraneo.
  • Agnano (nelle vicinanze del famoso ippodromo): Base dell’US-Army.
  • Cirigliano (NA): Comando delle Forze Navali USA in Europa.
  • Licola (NA): Antenna di telecomunicazioni USA.
  • Lago Patria (CE): Stazione telecomunicazioni USA.
  • Giugliano (vicinanze del lago Patria, Caserta): Comando STATCOM.
  • Grazzanise (CE): Base saltuaria USAF.
  • Mondragone (CE): Centro di Comando USA e NATO sotterraneo antiatomico.
  • Montevergine (AV): Stazione di comunicazioni USA.
  • Pietraficcata (MT): Centro telecomunicazioni USA/NATO.
  • Gioia del Colle (BA): Base aerea USA di supporto tecnico.
  • Punta della Contessa (BR): Poligono di tiro USA/NATO.
  • San Vito dei Normanni (BR): Base del 499º Expeditionary Squadron; Base dei Servizi Segreti: Electronics Security Group (NSA).
  • Monte Iacotenente (FG): Base del complesso radar Nadge.
  • Brindisi: Base navale USA.
  • Otranto: Stazione radar USA.
  • Taranto: Base navale USA; Comando COMITMARFOR; Deposito USA/NATO.
  • Martina Franca (TA): Base radar USA.
  • Crotone: Stazione di telecomunicazioni e radar USA/NATO.
  • Monte Mancuso (CZ): Stazione di telecomunicazioni USA.
  • Sellia Marina (CZ): Centro telecomunicazioni USA con copertura NATO.
  • Sigonella (CT): importante Base aeronavale USA (oltre ad unità della US-Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’US-Air-Force: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, nonché alcuni gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una!).
  • Motta S. Anastasia (CT): Stazione di telecomunicazioni USA.
  • Caltagirone (CT): Stazione di telecomunicazioni USA.
  • Vizzini (CT): Diversi depositi USA.
  • Isola delle Femmine (PA): Deposito munizioni USA/NATO.
  • Punta Raisi (Aeroporto): Base saltuaria dell’USAF.
  • Comiso (Ragusa – insediamento US-Air Force).
  • Marina di Marza (RG): Stazione di telecomunicazioni USA.
  • Monte Lauro (SR): Stazione di telecomunicazioni USA.
  • Sorico: Antenna NSA.
  • Augusta (SR): Base della VI Flotta USA e Deposito munizioni.
  • Centuripe (EN): Stazione di telecomunicazioni USA.
  • Niscemi (Sicilia): Base del NavComTelSta (stazione di comunicazione US-Navy).
  • Trapani: Base USAF con copertura NATO.
  • Pantelleria: Centro telecomunicazioni US-Navy e Base aerea e radar NATO.
  • Lampedusa: Base della Guardia costiera USA; Centro d’ascolto e di comunicazioni NSA.

Non solo il nostro suolo, ma anche i nostri cieli sono appaltati h24 alle forze militari statunitensi. Basti pensare che solo l’anno scorso, nei cieli dell’Italia settentrionale e centrale, si è svolta l’esercitazione NATO di guerra nucleare Steadfast Noon. Vi hanno partecipato per sette giorni, sotto comando USA, le forze aeree di 14 paesi NATO, con cacciabombardieri dislocati nelle basi di Aviano e Ghedi.

Per non parlare del monopolio del cyberspazio di Leonardo, per cui ora la priorità non riguarda più solo “la strategia da adottare nell’ambito dei processi che interessano il settore dell’Industria della Difesa in ambito UE” tra cui “la costituzione di una forza armata europea in relazione al rapporto con la NATO” ma anche ”le modalità delle sinergie tra civile e militare” e quelle “di integrazione tra le produzioni strategiche intra/interdivisionali al fine di sviluppare prodotti core ad alto contenuto tecnologico”.
Di fatto da qualche anno l’industria bellica ha cominciato a diversificare la sua produzione progettando piattaforme tecnologiche per la gestione avanzata della sicurezza cyber, gestione servizi di info-logistica, soluzioni “mission critical” di infrastrutture critiche, ecc., come richiesto anche dall’Agenda Digitale. Tra queste: piattaforme che permettono di utilizzare sensori mobili come robot e droni sfruttando le tecnologie satellitari che incrementano il “global monitoring”, cioè il monitoraggio del Paese. 

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”

recita la nostra Costituzione. Eppure è tra i principali esportatori di armi al mondo e sede permanente delle forze armate USA che abbiamo appoggiato nelle peggiori e più criminali guerre degli ultimi cinquant’anni.

1991 – Guerra del Golfo. Gli Stati Uniti annunciavano al mondo che «non esiste alcun sostituto alla loro leadership, essendo rimasti il solo Stato con una forza e una influenza globali».

1994 – Bosnia. La Nato sotto comando Usa effettuava la sua prima azione diretta di guerra.

1999 – Jugoslavia. Gli Usa, a braccetto con D’Alema, all’epoca presidente del consiglio e il buon Mattarella, Ministro degli Esteri, per 78 giorni bombardano con aerei partiti per la maggior parte da basi italiane i principali centri della Serbia, lanciando oltre 23 mila tra bombe e missili che distruggono obiettivi civili, ponti e industrie, provocando vittime soprattutto tra i cittadini.

In quegli anni iniziava anche l’espansione a Est della NATO, che così tradiva la promessa fatta alla Russia di «non allargarsi di un pollice ad Est», passando in vent’anni da 16 a 30 membri, incorporando paesi dell’ex Patto di Varsavia, dell’ex Urss e della ex Jugoslavia[1].

2001- Afghanistan

2003 – Iraq. Con il pretesto delle “armi di distruzione di massa” mai trovate e poi smentite dalla tesse fonti del Pentagono.

2011 – Libia

2012 – Siria

2014 – Ucraina, dove la NATO, tramite formazioni neonaziste appositamente addestrate e armate, inizia la mattanza dei cittadini filorussi di Crimea e Donbass e organizza il colpo di stato che rovescia il presidente dell’Ucraina regolarmente eletto. Quando i russi di Crimea decidevano con il referendum di rientrare nella Russia di cui prima facevano parte, e i russi del Donbass (bombardati da Kiev anche col fosforo bianco) si trinceravano nelle due repubbliche, iniziava contro la Russia la escalation bellica della NATO. La sosteneva la Ue, in cui 21 dei 27 paesi membri appartengono alla Nato sotto comando Usa. In questi otto anni, forze e basi Usa-Nato con capacità di attacco nucleare sono state dislocate in Europa ancora più a ridosso della Russia, ignorando i ripetuti avvertimenti di Mosca.

Continuare a sostenere con mezzi e uomini, offrendo il nostro territorio e le nostre armi, a questa gente significa essere complici dei peggiori assassini della storia. Usciamo dalla NATO adesso!

[1] il manifesto, Che cos’è e perché è pericoloso l’allargamento a Est della Nato, 22 febbraio 2022