Guerra batteriologica e bio-laboratori USA: l’Italia da che parte sta?

Sosteniamo militarmente Paesi che promuovono e sviluppano programmi di guerra batteriologica, con il supporto della NATO e i soldi di tutti noi. Ne ho chiesto conto a Ministro della difesa e al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, riportando un accurato elenco di fatti e di luoghi in cui già oggi è stata appurata la presenza di bio-laboratori per lo sviluppo di tecnologie emergenti per l’uso militare.

di Sara Cunial

Nel 2011, nel corso del programma Eidss, sponsorizzato dalla Dtra, gli Stati Uniti hanno introdotto in Ucraina diverse installazioni: la Stazione centrale di epidemiologia sanitaria a Kiev (Cses), l’Istituto di ricerca ucraino contro la peste a Odessa (Urapi), la Stazione epidemiologica sanitaria di Vinnitsa Oblast, la Stazione sanitaria-epidemiologica della città di Vinnitsa, la Stazione sanitaria-epidemiologica di Kalynivska Rayon nell’oblast di Vinnitsa, la Stazione epidemiologica sanitaria di Zhitomir Oblast e la Stazione sanitaria-epidemiologica dell’Oblast di Khmelnitska come siti regionali.

Il Darpa (Defence Advanced Research Projects Agency), l’agenzia del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti responsabile dello sviluppo di tecnologie emergenti per l’uso militare, dal 2015 avrebbe finanziato un progetto da 2 miliardi di dollari per installare bio-laboratori statunitensi nei Paesi dell’ex Unione Sovietica (Georgia e Ucraina), Medio Oriente, Sud-est asiatico e Africa.

Gli Stati Uniti, già dal 2016, come riporta l’ambasciata statunitense, hanno messo in campo in Ucraina il Science Writing Mentorship Program (Swmp) per promuovere le iniziative One Health e la mitigazione del rischio di malattie attraverso un’efficace diffusione dei risultati scientifici presso i laboratori supportati da Btrp, il quale ha aggiornato molti laboratori per il Ministero della salute e il Servizio statale per la sicurezza alimentare e la protezione dei consumatori dell’Ucraina, raggiungendo il livello di biosicurezza.

Nel 2019, Btrp ha costruito due laboratori per quest’ultimo, uno a Kiev e uno a Odessa.

Nel 2020 il dipartimento sanitario-epidemiologico (Sed) del comando medico del Ministero della difesa ucraino ha ricevuto quattro laboratori mobili dalla Dtra con l’obiettivo di rafforzare il sistema di sorveglianza epidemiologica nelle forze armate ucraine. Un elenco non esaustivo dei laboratori è il seguente: Kharkiv Diagnostic Laboratory, State Regional Laboratory of Veterinary, Dnipropetrovsk Diagnostic Laboratory, Dnipropetrovsk Oblast Laboratory Center, Vinnytsia Diagnostic Laboratory (Vinnytsia DL), Kherson Diagnostic Laboratory, Ternopil Diagnostic Laboratory, Zakarpartska Diagnostic Laboratory, Lviv Diagnostic Laboratory, Institute of Veterinary Medicine of the National Academy of Agrarian Sciences e il Dnipropetrovsk State Regional Diagnostic Veterinary Laboratory.

Intanto il Ministero della difesa ucraino ha ricevuto uno spiegamento di laboratori mobili, nelle regioni di Kiev, Leopoli e Ucraina orientale per aiutare con la risposta al COVID-19 e l’11 aprile 2020, il presidente Zelenskyj ha visitato l’unità Sed nella città di Pokrovskoye, nell’oblast di Donetsk, e ha appurato le capacità dei laboratori mobili di aiutare i militari e i civili durante l’epidemia di COVID-19.

Il 24 febbraio 2022 cominciano le ostilità della Russia nei confronti di Kiev. Putin dichiara che il suo obiettivo è «demilitarizzare ma non occupare» l’Ucraina, aggiungendo che intende «denazificare» il Paese. La Nato ha «condannato con forza» l’attacco e chiesto a Mosca «di fermare immediatamente la sua azione militare» decidendo di inviare forze di terra, aria e mare nei territori ai confini orientali della Nato, vicino a Ucraina e Russia.

Il 4 marzo 2022 compare su «money.it» un articolo nel quale si lancia l’allarme di una possibile variante ucraina del Sars-Cov-2.

Il 6 marzo 2022 il giornalista Jacopo Iacoboni, in un intento fact checker, pubblica su Twitter la notizia che il Ministero della difesa russa abbia pubblicato dei «documenti» per sostenere che l’Ucraina, coperta dagli Usa, stava sviluppando batteri della peste come arma biologica in un laboratorio super segreto vicino a Kiev.

L’11 marzo 2022 l’Oms sollecita Kiev a distruggere agenti patogeni nei laboratori biologici in quanto si temono «eventuali fuoriuscite» che potrebbero diffondere malattie tra la popolazione.

Di tutto questo ho chiesto conto al Governo, per sapere di quali elementi disponga circa i progetti e le installazioni promossi dagli Stati Uniti in Ucraina e se intenda meglio chiarire i termini del coinvolgimento italiano nelle attività di sostegno, anche militare, all’Ucraina, a fronte di quanto qui rappresentato.