Stiamo nuovamente correndo il rischio che il Parlamento approvi l’innalzamento di 110 volte dell’elettrosmog.
Riportiamo l’APPELLO AI PARLAMENTARI DELLA REPUBBLICA ITALIANA PER SCONGIURARE L’INNALZAMENTO DEI LIMITI SOGLIA D’IRRADIAZIONE ELETTROMAGNETICA, redatto da Alleanza Italiana Stop 5G e inviato a tutti i senatori della Decima Commissione, chiedendo di non aderire alla proposta di ASSTEL.
Egregio Senatore e gentile Senatrice,
scriviamo per porre alla sua attenzione il rischio legato alla richiesta da parte di Assotelecomunicazioni (ASSTEL afferente Confindustria), presentata lo scorso 22 febbraio alla X Commissione permanente del Senato, di cui fa parte, dal presidente Ing. Massimo Sarmi nell’ambito della discussione sul decreto Concorrenza (AS 2469), di innalzamento dei valori di esposizione elettromagnetici da 6 V/m a 61 V/m. Nel documento della stessa si legge: “nello studio del Politecnico di Milano per Asstel che ha stimato, in presenza degli attuali limiti, la necessità di 27.900 interventi aggiuntivi, sia in termini di reingegnerizzazione di siti esistenti, sia di siti nuovi, con un esborso incrementale per questo motivo di circa 4.0 miliardi di euro a carico degli Operatori radiomobili”, una ragione che non possiamo certamente considerare neppure lontanamente sufficiente per mettere a rischio la nostra salute e quella dei più fragili.
Si chiede di innalzare per legge gli limiti soglia d’irradiazione elettromagnetica in vigore da orami 23 anni, per poter passare dall’attuale media di 6 V/m ad un massimo di 61 V/m (valore per il campo elettrico generato dalle radiofrequenze/microonde per esposizioni all’interno di edifici adibiti a permanenza non inferiore a quattro ore giornaliere, DM 381/ 98 e DPCM 8/7/2003) e da 0,1 Watt/mq ad un massimo di 10 Watt/mq (valore per la densità di potenza del campo elettromagnetico in alta frequenza). Nonostante si tenda a voler ritenere i 61 V/m come lo standard dei valori vigenti in tutta Europa (in realtà solo Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna li adottano, a differenza di Svizzera, Italia, Austria, Belgio, Turchia e i Paesi dell’est europeo – Bulgaria, Croazia, Slovenia – nei quali vigono limiti molto più stringenti e protettivi), questa soglia ignora completamente gli aggiornamenti in peer-reviewed disponibili in letteratura biomedica nelle numerose evidenze scientifiche, che invero dimostrano effetti biologici non termici ben al di sotto dei 6 V/m, anche molto gravi e fino a forme tumorali, motivo per altro delle raccomandazioni già contenute nei Report del Bioinitiative Group, del Parlamento Europeo nella Risoluzione del 2009 e dell’Assemblea del Consiglio d’Europa con la Risoluzione n° 1815 del 2011, in cui si invitano i governi nazionali ad un abbassamento dei limiti di legge a 0,6 V/m nell’immediato e a 0,2 V/m sul lungo termine, assodato che gli effetti sugli organismi viventi si possano manifestare già a valori di 0,002 V/m. Per altro, la stessa Raccomandazione 1999/519/CE afferma che “gli Stati membri hanno facoltà, ai sensi del Trattato, di fornire un livello di protezione più elevato di quello di cui alla presente Raccomandazione”, specificando quindi che non esiste alcun obbligo di adeguamento agli standard europei. Come non esiste neanche un’incompatibilità tra la normativa italiana e l’implementazione delle nuove tecnologie, per altro nel 2018 acquistati all’asta i primi lotti di frequenze consapevoli della vigente normativa italiana.
Pertanto con l’obiettivo di sensibilizzare il Parlamento italiano a mantenere nell’immediato i limiti di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici radiofrequenze onde non ionizzanti, riducendone poi i livelli nel breve periodo, nel 2021 la rete civica di gruppi, comitati ed associazioni riunite nel comitato nazionale dell’Alleanza Italiana Stop 5G ha messo in moto una virtuosa staffetta ad oltranza di cittadini in sciopero della fame che – per 18 giorni consecutivo di protesta gandhiana – ha contato 120 aderenti in tutta Italia, proseguendo nello sciopero fino alla conclusione del voto parlamentare sul PNRR. L’iniziativa, per altro, viene poi quotidianamente accompagnata da eventi pubblici, dichiarazioni a mezzo stampa, manifestazioni e presidi sui territori, in questi giorni interessate tra le altre anche le città di Reggio Calabria, Bergamo, Bologna, Roma, Torino e alcuni centri delle regioni Sicilia e Abruzzo.
Ispirata dalla Dott.ssa Fiorella Belpoggi direttrice dell’Istituto Ramazzini (suo l’aggiornamento scientifico sulla ricerca della cancerogenesi delle radiofrequenze onde non ionizzanti assunto dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro IARC per la rivalutazione entro il 2024 della classificazione tra gli agenti cancerogeni), Alleanza Italiana Stop 5G ha poi promosso una petizione popolare on-line. Raccolte quasi 64.000 firme di cittadini italiani, la petizione chiede quindi al Governo e al Parlamento di
“mantenere gli attuali valori limite di legge nella soglia d’irradiazione elettromagnetica, puntando sulla minimizzazione del rischio proprio come indicato nei Report del Bioinitiative Group, dal Parlamento Europeo nella Risoluzione del 2009 e l’Assemblea del Consiglio d’Europa con la Risoluzione n° 1815 del 2011, volta ad un abbassamento dei limiti di legge a 0,6 V/m nell’immediato e a 0,2 V/m sul lungo termine, valutando tutte le opinioni critiche e i giudizi negativi giunti dalla comunità scientifica in merito agli effetti di un eventuale innalzamento dei limiti di legge, abrogando altresì l’articolo 14 del Decreto Sviluppo “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” (DL n° 179 del 18/10/2012 pubblicato sulla G.U. n° del 19/10/2012), che impone una misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 24 ore (valore arbitrario), anziché sui 6 minuti (valore basato su motivazioni biologiche)”.
La petizione promossa dall’Appello internazionale ‘Stop 5G dalla Terra e dallo Spazio’, consegnata già nel 2020 al Ministero della Salute da Alleanza Italiana Stop 5G e indirizzata ai governi nazionali, ad oggi ha poi raccolto 300.917 firme provenienti anche da medici e scienziati di 214 nazioni al mondo e sostiene come “i governi del mondo stanno venendo meno al loro dovere di prendersi cura delle popolazioni che governano”. Parte della richiesta di adottare politiche cautelative, oltretutto, risulta essere in linea con quanto l’8 Ottobre 2019 la Camera dei Deputati ha approvato nella mozione della maggioranza, con la quale il Governo italiano è stato formalmente impegnato – tra l’altro – a “garantire un monitoraggio costante e continuo da parte del Comitato interministeriale per la prevenzione e riduzione dell’inquinamento elettromagnetico, di cui alla Legge del 22 Febbraio 2001, n. 35, che tenga conto dei risultati della ricerca scientifica internazionale in tema di elettromagnetismo”.
Per denunciare i gravi pericoli dell’inquinamento elettromagnetico nell’implementazione dell’inesplorata tecnologia wireless del 5G, priva di studi preliminari e parere sanitario preventivo previsto invero dalla Legge di Riforma Sanitaria n. 833 del 1978, sempre Alleanza Italiana Stop 5G il 1° Ottobre 2019 ha partecipato ad un workshop nel Parlamento europeo (relatore anche il Prof. Martin Pall della Washington University – USA) e il 5 Novembre 2019 presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati ha poi tenuto il convegno internazionale dal titolo “Moratoria nazionale, 5G tra rischi per la salute e principio di precauzione”, con la partecipazione di alcuni tra i massimi esperti al mondo sul tema, tra i quali la Dott.ssa Annie J. Sasco (22 anni di lavoro alla IARC di cui 9 anni come capogruppo e poi capo unità di epidemiologia per la prevenzione del cancro), il Prof. Olle Johansson (neuroscienziato già del Royal Institute of Technology e del Karolinska Institute) e i medici Dott. Marc Arazi (Francia) e Dott.ssa Patrizia Gentilini (oncologa, ISDE Italia, Medicina Democratica).
Anche per questo sul 5G è acceso il dibattito all’interno della Commissione europea, dove il Panel per il futuro della scienza e della tecnologia (STOA) il 7 Dicembre 2020 ha seriamente messo in discussione l’affidabilità delle politiche dettate dalla Commissione Internazionale sulla Protezione dalla Radiazioni non Ionizzanti (ICNIRP). Nella sessione presso l’Unità di previsione scientifica del Parlamento europeo, organo ufficiale composto da membri parlamentari attraverso il quale si definiscono – a livello comunitario – le valutazioni su scienza e nuove tecnologie per identificare strategie a lungo termine utili alle commissioni dell’UE nel loro ruolo decisionale, Arno Thielens del Ghent University – imec, Ghent (Belgio) ha infatti affermato come l’ICNIRP produca una documentazione parziale e non complessiva della letteratura biomedica disponibile, assente anche la parte sull’impatto nell’ecosistema (flora, fauna), mentre per il francese Gerard Ledoigt della Clermont Université, Clermont-Ferrand, le radiofrequenze onde non ionizzanti rappresentano “una tossicità e ICNIRP non è adeguata alla studio, serve una moratoria sul 5G per uno studio indipendente che chiarisca gli affetti“, così come Elisabeth Cardis dello spagnolo Global Radiation Programme al Barcellona Institute for Global Health, ha dichiarato di trovarci “a corto di ricerca sui protocolli di misurazione, sull’esposizione, nonché esperienze in vivo e in vitro per valutare l’impatto della rete 5G sulla salute ′′.
Se però dall’ICNIRP derivano le linee guida 2020 in cui sono stati arbitrariamente fissati a 61 V/m i limiti soglia delle emissioni elettromagnetiche, non si può ignorare come la stessa ICNIRP altro non sia che l’ente privato con sede in Germania, composto per lo più non da medici né biologi ma da fisici e tecnici, già al centro di numerosi scandali per conflitti di interessi per stretti legami con l’industria della telecomunicazioni, nel 2019 giudicato inattendibile anche dalla Corte d’Appello di Torino nella sentenza emessa in favore di un lavoratore danneggiato dall’uso prolungato di telefono mobile. Non solo:
- Tra gli associati e nel Consiglio di Presidenza di ASSTEL risulta Ericsson Telecomunicazioni SpA, il colosso svedese del 5G coinvolto in un clamoroso scandalo internazionale di tangenti, truffe e mazzette, finita addirittura per finanziare i tagliagole dell’ISIS, l’organizzazione islamica di stampo jihadista attiva soprattutto tra Iraq e Siria e da anni nemico giurato dall’Occidente.
- Le Telco pretendono di non pagare la bellezza di 4,8 dei 6,55 miliardi di euro contrattualizzati con lo Stato, facendo slittare a dopo il 30 Settembre 2022 quanto ratificato nel 2018 per l’acquisto all’asta dei primi tre lotti di radiofrequenze del 5G.
- Per sfuggire all’irradiazione dei 61 V/m subiti come una tortura sulla propria pelle, in Francia un gruppo di malati di elettro-iper-sensibilità è costretto a vivere da anni rifugiato sulle Alpi.
Quindi, Onorevole senatore, nel rinnovo della richiesta di moratoria nazionale sul 5G ispirata al principio di precauzione e di prevenzione del danno, Alleanza Italiana Stop 5G Le chiede di potersi fattivamente adoperare per scongiurare l’innalzamento dei limiti soglia di legge d’irradiazione elettromagnetica, puntando anzi alla minimizzazione del rischio ambientale e sanitario, consapevoli dei pericoli e danni finora già procurati dall’ubiquitaria, massiccia, cumulativa, multipla e pervadente presenza di campi elettromagnetici/radiofrequenze, anche al di sotto degli attuali limiti consentiti. All’uopo si allegano i seguenti dossier e documenti divulgativi predisposti dall’Alleanza Italiana Stop 5G, nei quali Le sarà possibile trovare anche i casi emblematici di cittadini ammalati da elettrosmog e numerosi link di riferimento per approfondimenti scientifici sul tema.
- dossier ‘Io esisto, mai più senza diritti’
- dossier ‘La scuola elettromagnetica’
- Disconnessi newsletter – ‘Vittime e malati ci sono già, cos’altro serve per fermare il 5G?’
- Disconnessi newsletter – ‘Basta negazionismo, mai più conflitti d’interessi’
- Disconnessi newsletter – ‘Scienza un tanto al chilo’
https://oasisana.files.wordpress.com/2020/11/dossiergiornatadisabilita-2.pdf
https://www.orticaweb.it/wp-content/uploads/2019/11/DossierScuola_WEB.pdf
http://stop5gmeeting.voxmail.it/rsp/pvcra3/content/disconnessin5-20.pdf?_d=53D&_c=c7a0b9f6
http://stop5gmeeting.voxmail.it/rsp/pvcra3/content/disconnessin-6-20.pdf?_d=55J&_c=1f3c8092
http://stop5gmeeting.voxmail.it/rsp/pvcra3/content/disconnessin4-20.pdf?_d=51N&_c=aa79a1d6