Ma cosa fa e cos’è R2020?

Ma cos’è R2020?

Sempre più spesso mi fanno la domanda di cosa sia R2020, e mi rendo conto che in un contesto sociale di “tifo calcistico”, dove dobbiamo essere tutti contro tutti, dove devi schierarti con una bandiera o contro di essa, dove persone senza alcun talento che dovrebbero impegnare il loro tempo a legiferare in Parlamento sprecano le loro  giornate  e il nostro tempo in chiacchiere nei salotti televisivi, ospiti di ignavi giornalisti tuttologi, parlando della conduzione del Paese con lo stesso talento di un gruppo di amici al bar, spiegare R2020, dire che è una rete di reti, dire che non è un partito politico e che mette in contatto le persone e le realtà virtuose esistenti per creare nuove opportunità, non è immediatamente comprensibile.

Vedo che mi fanno si con la testa, ma senza che abbiano capito realmente cosa io intenda. Probabilmente perché sono un pessimo divulgatore, oppure che gli schemi poc’anzi descritti, non mi permettono di farmi comprendere.

E allora diamo un bel taglio pratico a cosa è R2020, e cosa può far realizzare.

Partecipiamo ad incontri settimanali di informazione, organizziamo manifestazioni ed eventi informativi, dove relatori estremamente preparati ci spiegano cosa sta accadendo. Acquisiamo un punto di vista alternativo al mainstream. Proprio grazie a questi incontri conosciamo realtà esistenti e funzionanti, il più delle volte sconosciute ai più. Grazie a quei momenti, dialoghiamo con persone con le quali con tutta probabilità non ci saremmo mai incontrati se non fossimo parte di  R2020.

Durante uno di questi momenti, il Fuoco Gaia di Vedelago in provincia di Treviso, ha avuto l’intuizione di coinvolgere Antonio Berti un agricoltore locale, che da oltre 20 anni lavora nell’agricoltura biologica.

A quell’incontro, tenutosi presso la fattoria didattica Il Rosmarino, era presente anche Sara Cunial, la parlamentare e co-fondatrice di R2020, la quale quando vede Antonio, lo saluta, i due si riconoscono e si presentano come colleghi. Già in quel momento nonostante ci fosse solo l’incipit di quella storia che vi sto per raccontare, per noi, è stato chiaro che le potenzialità di quell’incontro erano ancora tutte da scoprire.
Passano giorni, e continuiamo a dialogare con Antonio, gli parliamo di un progetto che abbiamo nei nostri cuori, quello di creare una C.S.A. (community support agricolture) e nel nostro interlocutore, troviamo terreno fertile.
Antonio è un uomo che nel silenzio e con amore verso il suo lavoro, ascolta, prende appunti, e decide di partecipare ad incontri on line organizzati da R2020, ed un giorno ci chiama e ci dice che da vent’anni stava cercando lo strumento giusto per le sue idee, e che grazie a quegli incontri, a quelle informazioni, finalmente aveva trovato quella formula che gli avrebbe permesso di realizzare il sogno della sua vita.

Quest’uomo, quest’agricoltore che sa cosa è il vero biologico perché lo produce da oltre un ventennio, decide dall’oggi al domani, di iniziare questa nuova avventura e quindi fonda, assieme ad altri due coraggiosi compagni di avventura Loredana Gaina e Daniele Forte, la C.S.A, “ A Roda dea Sega ” a San Martino di Lupari.

Ovvio che Francesca ed io, Massimiliano, ne siamo diventati immediatamente soci. Questo signore aveva appena realizzato uno dei sogni del Fuoco Gaia di Vedelago.

Ma cos’è una C.S.A., e a cosa serve?

All’inizio della primavera, un agricolture che si appresta a seminare, piantare e coltivare la sua terra, deve affrontare delle spese anche importanti, senza peraltro avere o quasi, prodotti da vendere.

Normalmente se costui non ha risorse economiche, deve indebitarsi con le banche per poter iniziare a lavorare, affrontando sia i costi di tale operazione, sia (da solo sia chiaro) tutti i rischi connessi all’incognita del raccolto.

La C.S.A., permette a semplici cittadini, i quali diventano soci dell’agricoltore, di supportarne economicamente le attività, tramite una quota associativa annuale, il socio fornisce all’agricoltore quel volano economico iniziale che gli permette di rendersi scevro dai venditori di soldi.

L’agricoltore, si impegna a fornire al socio una cassetta a settimana di frutta e verdura biologiche, a scelta tra tutte le specie coltivate, dal 15 di giugno al 31 di dicembre, per una quantità variabile, tra i 2 e gli 8 chili a consegna, a seconda del contributo con cui il socio ha deciso di essere coinvolto.

Già, essere coinvolto, perché potrebbe accadere che il socio voglia partecipare alla raccolta, oppure alla semina o alla cura di quelle coltivazioni che ciberanno lei o lui e la sua famiglia, come potrebbe accadere che l’agricoltore chieda l’intervento dei soci perché le piogge hanno rallentato una particolare attività.
La C.S.A., ancorché non crei nessun obbligo, ti dà la possibilità di partecipare alla creazione del prodotto finale, di capire cosa significa rispettare la terra che dona il cibo che ti nutre, di comprendere cosa vuol dire accudire delle galline che vivranno in totale rispetto per tutta la loro vita, senza, tra le altre torture, essere sottoposte a cicli di luce e buio innaturali, per far loro depositare più uova.

Tutto questo è solo una parte di come una C.S.A. impatti sulla vita della comunità locale, perché osservando più in profondità, si scopre che i prodotti che mangi fanno parte di una coltivazione che rispetta la biodiversità, che sono a chilometro zero, che sottraggono guadagni alle multinazionali dell’alimentazione, le quali hanno i loro quartieri generali nei vari paradisi fiscali, che esserne socio ti permette di spendere molto di meno perché non ci sono passaggi di commercianti, come di mangiare prodotti di certa provenienza e freschissimi in quanto le raccolte sono fatte il giorno della consegna.
La C.S.A. rende l’agricoltore scevro dalle multinazionali del settore agricolo che prediligono la monocultura e che rendono il contadino schiavo di un sistema in cui la quantità è l’unico obiettivo a totale scapito della qualità, dell’impatto ambientale e delle conseguenze sulla salute umana.
Questo meraviglioso strumento fa sì che all’agricoltore venga riconosciuta la dignità che gli è dovuta, perché elemento indispensabile alla vita umana ed alla sua qualità.

Tutto questo è il frutto di cosa è R2020, di come quest’idea possa creare opportunità ogni giorno, senza alcuno scopo speculativo, con il solo obiettivo di creare quel tessuto sociale foriero di una comunità sana ed evoluta, nella quale i veri valori devono essere l’amore, la partecipazione, l’onestà, il rispetto reciproco e prima di tutto, la protezione dell’unico pianeta che abbiamo a disposizione per vivere.

Fuoco Gaia di Vedelago (TV)