Analizziamo nel dettaglio la situazione attuale in Italia sulla gestione dei vaccini. Vediamo insieme come sono preparati a gestire eventuali problematiche i centri vaccinali.
Si propaga sempre più ampiamente l’ombra dello spettro della vaccinazione di massa che fa da sfondo all’emergenza COVID-19. E’ ormai chiaro che tutte le energie dei mass media, sono orientate verso una comunicazione che indirizzi il popolo ad accettare, o quasi ad aspettare che arrivi il vaccino, come unica arma disponibile per il genere umano contro l’ormai noto virus Sars-Cov-2.
Innanzitutto vediamo come la situazione attuale del circuito vaccinale nazionale possa essere ritenuta sicura o no.
La vaccinazione di massa, che prevede la somministrazione a tutti, indistintamente dalla fascia di età, dei medesimi vaccini, se non considera attentamente l’anamnesi familiare e personale e lo stato individuale di salute, può causare reazioni avverse ed effetti indesiderati di varia gravità.
Il legislatore, con la legge 210/92, riconosce un indennizzo ai soggetti che riportano danni in conseguenza di tale pratica vaccinale incorretta. Quindi di fatto i danni da vaccino esistono e sono certificati anche dalla legge.
In Italia, nei centri vaccinali, spesso i vaccinandi sono scarsamente informati. Sia prima che dopo l’inoculazione, non viene verificato se la persona ha già sviluppato una propria immunità per la quale non appare più necessario lo stesso vaccino.
La vaccino-vigilanza e la sorveglianza post-marketing, attualmente applicate in Italia, sono ampiamente insufficienti, come riportano le stesse autorità deputate a questa funzione.
E’ ampiamente diffuso il fenomeno dell’under-reporting (ossia la segnalazione parziale e fortemente sottostimata degli eventi avversi).
Sarebbe opportuno:
Avviare al più presto un sistema di vaccino-vigilanza attiva, per garantire un monitoraggio sugli effetti post-marketing dei vaccini ed una indispensabile tracciatura di ogni tipo di reazione avversa.
Nella Regioni dovrebbero essere implementati sistemi di vaccino-vigilanza di tipo attivo, per garantire ai cittadini ed agli stessi ricercatori (organismi in capo ad ogni regione), un monitoraggio epidemiologico degli effetti post-marketing dei vaccini ed una indispensabile tracciatura di ogni tipo di reazione avversa, leggera o grave.
Ai fini della prevenzione delle complicanze causate da vaccinazioni, le aziende sanitarie dovrebbero predisporre e attuare (in rispetto dell’art. 7, comma 1, della legge 210/92) progetti di informazione rivolti alla popolazione e, in particolare ai genitori dei vaccinandi (nel caso di minori), alle scuole e alle comunità in genere; tali progetti devono assicurare una corretta informazione sull’uso dei vaccini, sui loro possibili rischi e complicanze e su altri possibili metodi di prevenzione (art. 7, comma 2, della legge 210/92).
Rendere pubblica la lista delle case farmaceutiche private che riforniscono i centri vaccinali in ogni regione ed i dati relativi ai singoli lotti: nome commerciale, se monovalenti o polivalenti, loro costo unitario, numero di reazioni avverse registrate.
Rendere pubblica la gara o l’affidamento diretto per l’acquisto di dosi vaccinali antinfluenzali, con il totale della spesa già effettuata.