QUALE SCUOLA PER QUALE FUTURO

La vita scolastica giornaliera è in continuo divenire. E’ dinamica la natura stessa dell’educazione, che è fatta di scoperta, di movimento, di creatività.

Tale creatività si esprime anche nella espressione corporea, nella metacomunicazione, nella interazione visiva tra l’insegnante e i propri allievi che attraverso il riconoscimento della espressione dell’altro scoprono i mondi emotivi e costruiscono il proprio sé e le proprie relazioni umane, oltre che il proprio sapere. La scuola non è un contenitore di informazioni. La scuola è un mondo dove si apprende il sapere, ma anche il saper fare e, soprattutto, il “saper essere”. La scuola, per definizione, è la costruzione della capacità ad esercitare il libero pensiero, la capacità di giudizio, la crescita dello spirito e il metodo intellettuale.

Come si può realizzare tutto questo “imbavagliando” con le mascherine bambini e ragazzi anche solo in alcuni momenti? Come si può realizzare la creazione, in un bambino o in un ragazzo, della percezione di un corretto “confine e spazio vitale” del proprio sé interiore ed esteriore se si impone obbligatoriamente un DISTANZIAMENTO?

E’ ovvio domandarsi se tutta questa esigenza di mascherine, (che da più parti autorevoli in ambito sanitario vengono definite inutili) non sia invece l’ennesima operazione economica sulle spalle dei nostri figli. Da anni la scuola versa in condizioni pietose e vogliamo ricordare qui solo alcune delle difficoltà incontrate quotidianamente in tutte le scuole d’Italia:

  • aule fatiscenti, spesso ritinteggiate con la buona volontà dei genitori, per far vivere i loro figli in ambienti puliti e decorosi
  • banchi spesso scheggiati e danneggiati, che per essere sostituiti hanno sempre richiesto montagne di carte e richieste lunghissime
  • personale docente e non docente spesso numericamente inferiore a quello che serve, con insegnanti costretti quasi a non ammalarsi e magari sostituiti da altri colleghi nelle loro ore libere tra una lezione e l’altra, in modo da non chiamare supplenti che “avrebbero un costo” per l’amministrazione scolastica
  • finanziamenti per gli alunni portatori di handicap tagliati a dismisura inserendo nelle classi due o tre allievi disabili per potere “ottimizzare” sugli insegnanti di sostegno.
  • biblioteche scolastiche prive di libri e mai aggiornate e tantomeno utilizzate per attivare l’attitudine alla lettura dei nostri ragazzi.

Tutto e sempre in nome di “soldi che non c’erano”. Ed oggi assistiamo invece a investimenti a raffica per banchi con le rotelle, mascherine, igienizzanti, computer per l’istruzione a distanza.

Da ultimo sembrerebbe che sia suggerito dagli esperti del CTS il “silenzio” dei bambini e dei ragazzi per «evitare comportamenti finora considerati innocui, tipici degli alunni specie durante la ricreazione». Per esempio: «Cantare e urlare aumentano lo spargimento di goccioline che, se infette, hanno la capacità di contagiare». Sul canto per lezioni di musica: «meglio soprassedere a meno di non essere dovutamente distanziati». Eliminando così anche ogni forma di leggerezza, bellezza (il canto) e spontaneità in un ambiente (la scuola) che dovrebbe alimentarle e incentivarle.

I bambini, i ragazzi sono il nostro futuro. Vogliono togliere identità a questo futuro.

Vogliono togliere ogni forma di relazione che preveda lo scambio di due anime, di un sorriso, di un tocco, di un abbraccio e anche di uno spintone, perché a volte anche quello serve.

Vogliono immobilizzare la vita che esplode in uno spazio angusto con le rotelle.

Vogliono togliere all’educazione il cuore “rivoluzionario” che sempre ha avuto, producendo nelle sue forme migliori le più grandi fiamme di libertà e di pensiero.

Vogliono far smettere di cantare e “gridare” i bambini e i ragazzi per imporre il loro “silenzio di morte”, per narcotizzare ancora meglio le coscienze.

E si potrebbe andare avanti a dismisura. Ognuno dei punti toccati in questo scritto VIOLA ALTRETTANTI DIRITTI SANCITI NELLA COSTITUZIONE per i nostri ragazzi e per le loro famiglie e proprio la scuola, per il ruolo che ricopre a tutela del nostro futuro, dovrebbe essere la prima a farsi portavoce di questa denuncia.

La Commessione Educazione di R2020