Gli OGM distruggono l’agricoltura tradizionale e biologica di qualità

Introdurre OGM significa distruggere l’agricoltura tradizionale e biologica di qualità

Perché proprio ora?

Il governo italiano, approfittando del tragico momento attuale, sta spingendo per l’introduzione e la commercializzazione delle coltivazioni OGM in assenza di qualsiasi dibattito pubblico e contro il volere della generalità dei cittadini. Un ampio fronte di Associazioni ambientaliste, organizzazioni dell’agricoltura biologica e contadina ribadiscono che introdurre i nuovi e vecchi OGM e cancellare i diritti dei contadini sulle sementi sarebbe un suicidio per il Made in Italy. L’introduzione degli OGM rappresenterebbe una catastrofe per l’intero assetto agricolo italiano perché annienterebbe l’unico settore produttivo ancora in grado di produrre per il fabbisogno interno e di esportare prodotti agricoli di qualità e biologici. L’introduzione di OGM provoca un irreversibile inquinamento de iterreni su cui si producono OGM, rendendo in futuro impossibile ogni coltivazione sia di vegetali tradizionali che di quelli biologici.

Il polline degli OGM

Il polline delle vegetazioni OGM, dominante, inquina le coltivazioni convenzionali e biologiche e nel contempo contamina irreversibilmente il terreno utilizzato per la loro produzione. Se il governo impone questi quattro decreti in Italia non si potrà più parlare di vegetazione convenzionale e biologica, venendo meno la produzione italiana di qualità, un settore di eccellenza in Europa e così estesamente richiesto a livello mondiale. Inoltre molti OGM rendono indispensabile l’uso di diserbanti e glifosato (cancerogeno).

A chi servono?

A tutt’oggi non si riesce ancora a comprendere quali potrebbero essere i vantaggi reali delle coltivazioni OGM per l’agricoltura italiana e per i piccoli e medi produttori agricoli. Gli unici ad avvantaggiarsi di questo sviluppo sono le multinazionali che hanno brevettato e commercializzano le sementi OGM e il glifosato, e naturalmente i politici da loro sponsorizzati.

La pressione delle lobby industriali di OGM e delle tecniche di manipolazione genica sulle istituzioni europee è incessante e estremamente invasiva. Non ci sono vantaggi per i consumatori e per i piccoli e medi produttori sia convenzionali che biologici. Stiamo parlando di un modello industriale che contraddice gli stessi dettami della Commissione europea in termini di salvaguardia della biodiversità , riduzione dell’uso di pesticidi, Farm to fork. Non ci sono ritorni economici per i piccoli e medi produttori che saranno costretti a pagare direttamente o indirettamente il costo di tutta una serie di brevetti alle multinazionali del seme OGM.

Coesistenza? Impossibile

La cosiddetta coesistenza tra produzioni convenzionali e biologiche e produzioni OGM è realisticamente impossibile. Il piccolo produttore che non vuole utilizzare OGM subirà le contaminazioni dei campi dei vicini e non potrà difendersi dalle contaminazioni OGM perché le assicurazioni non garantiranno tale rischio. Si rischia di introdurre nel territorio italiano una guerra tra produttori, in cui solo i grandi produttori agroindustriali sopravviveranno. E’questo che vogliamo?

I piccoli produttori saranno costretti a svendere i propri campi a multinazionali che conquisteranno zone sempre più vaste dei territorio facendo praticamente sparire in pochi anni l’agricoltura sia tradizionale che biologica. E’questo che vogliamo?

Resistere

Dobbiamo assolutamente opporci a questo tentativo del governo di introdurre gli OGM in Italia.

Negli anni ’90 l’Italia è stata deindustrializzata perché troppo competitiva.  Abbiamo privatizzato tutti i settori che potevano essere competitivi a livello europeo e globale.

Ci avevano lasciato ancora due settori di eccellenza, il turismo e l’agricoltura di qualità e biologica.

Il turismo è stato annientato dai continui lockdown a tempo indeterminato.

Ci è rimasta l’agricoltura tradizionale e biologica di qualità. Vogliamo distruggere anche quella?

.