Esistono due tipi di storia: quella scritta dai conquistatori e quella non scritta dai conquistati.
Quando ascolti la seconda apri gli occhi sulla prima. E ti chiedi quante altre storie sarebbe ora di riscrivere.E ti immagini come saresti, e come saremmo tutti, se queste storie fossero conosciute.
Da Saddam alle Torri Gemelle, da Bush a Bin Laden, dalla Serbia all’Irlanda, passando per l’Iran, l’Iraq, l’America Latina, il Che e Bertinotti, la televisione di sistema, il giornalismo propaganda, la politica, la storia… “Mondocane!” Di Fulvio Grimaldi è un libro urgente, tremendamente attuale. Un vortice di informazioni documentate e vissute in prima persona da chi il giornalista non lo fa, lo è. Non un inviato di guerra, e forse nemmeno di pace, Fulvio è un inviato di verità. Troppo sincero, onesto e schietto per i “compagni”, forse ancor più che per gli oppositori.
E’ un giornalista di quelli che non ci sono più. Di quelli che avrebbero tanto da dire e da insegnare, e proprio per questo sono stati allontanati e silenziati.
Ci dice che la cultura, come la democrazia, come la civiltà, non si possono esportare né imporre. Nascono nella terra, hanno radici profonde, e parole precise per essere raccontate, da chi le ha viste, e vissute.
Ci vogliono togliere la memoria. Non lasciamoglielo fare. Dobbiamo rileggere il nostro passato per capire come siamo arrivati fin qui e, soprattutto, decifrare dove andremo se si continua a percorre la via della comodità, del politically correct, del mainstream, del “è sempre stato così”. Proprio perché è sempre stato così.