A seguito dell’incontro nazionale R2020 a Bolsena di qualche giorno fa, a cui ha partecipato il referente del nostro Fuoco, i presenti sono stati informati di quanto emerso durante tale incontro in cui erano presenti Sara Cunial, Barillari e rappresentanti di quasi tutti i fuochi d’Italia; è necessario avere consapevolezza e diffonderla in questo momento. Ribadito che R2020 non è e non diventerà mai un partito ma vuole dare inizio alla Rinascita, dopo la Ribellione e la Resistenza. La Rinascita è fondamentale, non possiamo riformare questo sistema (quindi non serve creare partiti). Noi dobbiamo cercare di resistere al crollo del sistema, il percorso è dentro di noi, dobbiamo essere forti e capaci di stare in piedi anche se tutto crolla intorno a noi.
“Rete” significa mettere in comunicazione le persone e i nuclei che si stanno creando, alleandoci insieme.
Il fuoco di TV Silea ha elencato tutte le attività che ha svolto come fuoco R2020. In Veneto la zona di TV e provincia è la più presente e attiva. Chiara ha presentato a Bolsena il progetto dei Fuochi in Strada (micro-manifestazioni itineranti in strada con cartelli) che è stato apprezzato dai presenti.
Uno dei progetti presentati dagli altri fuochi partecipanti è stato quello di un fuoco altoatesino nominato “Accompagnamento al vaccino”. E’ rivolto a coloro che sono spinti (“costretti”) a vaccinarsi pena la perdita del lavoro e consiste nel formare delle persone preparate (una sorta di coach) in grado di accompagnare queste persone dal medico vaccinatore e assisterli nel fare le dovute domande e obiezioni al medico, richiedere le dovute garanzie sul siero, mostrando documenti e leggi a tutela della persona. Il medico si trova così nell’impossibilità di procedere alla vaccinazione, infatti il fuoco altoatesino è riuscito in questo modo ad evitare che molte persone venissero vaccinate. Questa non è la soluzione, ma un aiuto a chi “deve” vaccinarsi, un modo per ostacolare il sistema e raggirarlo.
Le attività che R2020 suggerisce sono, fra le altre, homeschooling, GAS, coltivare la terra, rendersi indipendenti e autonomi per uscire dal sistema
Dobbiamo avere chiaro che siamo noi qui potenzialmente protagonisti e dobbiamo fare progetti concreti per far fronte a quello che stanno architettando e uscire da questa realtà. E’ indispensabile aver ben chiaro un PROGETTO, dove vogliamo andare. Partiamo da quelli che sono i nostri bisogni, dobbiamo costruire il nuovo, non sorreggere il vecchio sistema. Come, per esempio far fronte ai bisogni di tipo alimentare (noi e le nostre famiglie), se i supermercati diventeranno inaccessibili.
Il CSA (comunità supporto agricoltura) a cui alcuni di noi hanno aderito, è funzionale a questo, si stratta di dare sostenimento finanziario ad un agricoltore. Possiamo organizzarci anche per fornitura di pasta, farina, olio, ect. E’ inoltre da considerare essenziale l’autonomia per acqua ed energia elettrica
Si alla coltivazione in emergenza ma poniamo attenzione anche alla convivenza: non siamo tutti in grado di mettere in pratica un intero progetto che riguarda l’uomo e convivere dipende dalle esperienze relazionali di ognuno. Ma intanto dobbiamo far fronte a questa divisione che vogliono imporre fra vax e no-vax
Esiste gruppo in Veneto di medici/sanitari che lasciano l’ambulatorio e possono essere disponibili
Qualcuno dei presenti conosce delle persone che sono disposte ad aiutare economicamente chi è ora vittima di questo sistema. Proposto di fare una cassa.
Infine, si sono individuati dei progetti da sviluppare:
Progetto sostegno alimentare
Progetto casa/fattoria lontano dalla città
Progetto sostegno salute
Progetto Energia alternativa
Progetto sostegno economico