Non inizio con il green pass. Inizio con la mascherina. Consapevoli che non difende a niente perché i fori della mascherina sono molte più grande delle dimensioni del virus. Consapevoli che, l’uso prolungato è dannoso perché fa respirare l’anidride carbonica che deve espellere e dopo 15 minuti abbassa l’attività del cervello. L’hanno messo dal inizio per farci abituare con la sottomissione. Adesso cercano di farci abituare con il lasciare passare per poi finire in un modo o altro alle camere a gas. Per decimarci si, arriveranno a usare anche le camere a gas. Soltanto che quando arriveranno a quel punto porteranno dentro tutti. Questa divisione si usa adesso per mettere uno contro l’altro e per spianare la loro strada. Quando arriveranno alla camere a gas saremmo tutti carne da macello. Se non vuoi che finisca così reagisci adesso. Reagisci per evitare che la storia si ripete.
NO lasciapassare, NO CAVIE della sperimentazione della terapia genica mRNA.
Meditate gente che questo è stato e sta accadendo sotto i nostri occhi.
Vi riporto una citazione di Primo Levi. Vi prego di leggerla e meditare.
La Shoah è un punto della storia che ci tocca particolarmente. È ogni giorno che passa lo vediamo materializzarsi sotto i nostri occhi, sotto una forma diversa ma con lo stesso filo conduttore.
Só che molti di voi scorreranno con il loro dito oltre questo post perché troppo palloso per leggerlo tutto, vero?
Ma non fa niente, ci sarà sempre quello più attento e più curioso di leggerlo fino in fondo .
Mai più dovevano accadere cose simili . Vi ricordo!
Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte, tra polacchi, ucraini, bielorussi, russi, jugoslavi, rom, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, testimoni di Geova e omosessuali.
Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso. Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle. Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità. Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione.
Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse “normale”.
“L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della Memoria”, diceva Primo Levi, perché “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.