MISSION 1: GETTIAMO SABBIA TRA GLI INGRANAGGI DEL SISTEMA

In questo, ormai lungo, periodo di grande difficoltà dovuta  a continue imposizioni dittatoriali sanitarie, sono, come sempre in ogni crisi, le persone più deboli a rimetterci ed in questo caso pensiamo agli anziani; risulta inaccettabile il trattamento riservato all’interno  delle RSA a loro e ai loro parenti.

Oggi un figlio che voglia andare a trovare i propri genitori in una struttura di questo tipo è obbligato ad esibire il cosiddetto ‘pass verde’, oltre a vedersi limitato al massimo il tempo di permanenza con il proprio caro a pochi minuti (30 min) alla settimana…se poi, si decide di portare fuori l’ospite, al rientro dovrà sopportare una quarantena….Ma ci rendiamo conto della situazione? Ma mi chiedo, in che mondo siamo? Un mondo che non sa proteggere i  propri cari è una società in completo declino… ora basta! Non si può più accettare!! Alcuni parenti di ospiti presso una struttura RSA del vicentino ci hanno chiesto cosa si potesse fare per cercare di riottenere  la libertà di rivedere naturalmente i propri cari. Noi di R 2020 siamo tutti convinti  che dobbiamo farci  sentire e non più accettare supinamente!! Il pass verde non è legale e va contro i diritti dell’Uomo tutelati dalla nostra Costituzione Italiana che  vogliamo proteggere ad ogni costo, ORA!! Per questo proprio  per cercare di ‘gettare sabbia tra gli ingranaggi del sistema’ ci siamo  rivolti ad un avvocato del territorio determinato e con la giusta consapevolezza critica cognitiva. Abbiamo fissato un appuntamento con il direttore della struttura per discutere alcuni punti su cui non si può transigere:

  • quarantena per gli ospiti  al rientro
  • Pass verde (vaccinazione, tampone, sierologico)
  • Visita  a tempo settimanale  troppo limitato

Riguardo al primo punto abbiamo rivendicato che nel caso di applicazione di questo trattamento sanitario la struttura rischierebbe una denuncia per sequestro di persona.

Riguardo al secondo punto si è puntualizzato che nessuno può trattare i dati sensibili personali e che l’eventuale tampone deve essere prescritto da un medico e materialmente eseguito da un medico otorino laringoiatra.

Come ultimo punto ci siamo battuti per cercare di aumentare il tempo a disposizione per stare accanto alle persone bisognose di affetto. Abbiamo anche insistito che cio’ che si chiede non è una concessione quanto un diritto!!

Ci siamo lasciati con  il direttore della struttura con l’impegno di una rivalutazione della situazione. Vi aggiorneremo sugli sviluppi!

Avanti tutta con Grinta!! Assieme possiamo sconfiggere questo sistema!