Abbiamo acceso un “fuoco di resistenza” con R2020 ― per usare le splendide parole dell’indimenticabile Giulietto Chiesa ― perché orfani di referenti politici da lunghissimo tempo.
In quest’ora buia ci insidiano fin nella nostra stessa biologia, calpestando la ragione, il diritto e la civiltà.
Dobbiamo catalizzare la nostra azione politica su valori che trascendano ogni catalogazione ideologica, fatto fermo il rispetto assoluto per la democrazia e i suoi valori fondanti, magnificamente codificati nel dopoguerra.
R2020 è esploso nel dibattito politico grazie alle ferme posizioni, espresse principalmente da Sara Cunial, contro questo “Stato Terapeutico“, una ideologia funzionale all’instaurazione un sistema autoritario, tecnocratico e scientista che esautora la partecipazione democratica.
Siamo piombati brutalmente in un devastante presente e ci conducono verso un futuro cupo, nefasto.
L’esigenza pressante dell’ora presente è quella di unirci su pochi e granitici valori comuni, sentiamo il bisogno indifferibile di una politica ispirata al concetto dei CLN.
Dobbiamo liberarci da questi autoritari carnefici dei diritti inalienabili, dei diritti civili, del nostro stesso organismo e della nostra progenie.
R2020 è l’unica organizzazione politica che manifesta ― in maniera cristallina e netta ― la sua contrarietà a questa deriva antidemocratica.
Noi ci opponiamo richiamando e difendendo i vilipesi valori costituzionali, del Codice di Norimberga, e di molte altre convenzioni internazionali, tutte fonti gerarchicamente superiori alle leggi ordinarie, ai decreti legislativi e ai decreti legge, ma soprattutto ai famigerati e autoritari DPCM, atti amministrativi inefficaci allo scopo, mezzo illegittimo dello scempio delle nostre vite.
Abbiamo “acceso un fuoco” a Pomigliano, è stata una decisione obbligata dalla necessità. Continuare a urlare alla luna, scrivere post al vetriolo non solo non serve, ma resta il preciso obiettivo di chi sta martoriando i nostri diritti inalienabili: ci costringono all’inazione illudendoci di ribellarci e preservando così lo status quo.
Noi vogliamo agire.
Noi vogliamo offrire un’efficace occasione al dissenso, che esiste ma si trova privo di rappresentanza, non vogliamo certo governarlo né sedarlo per conto del potere ― come successo nel recente passato e ancora oggi.
Noi desideriamo riaffermare il primato dell’umano sul disumano, noi sosteniamo che l’anima non si tocca ― neanche attraverso i nostri corpi inviolabili ― che quanto c’è di alieno alla vita stessa vada eradicato dalla politica e dalla società come erba gramigna, come lordura dell’essere e del fare, come cancro, malattia, i cui bubboni si pavoneggiano a salvatori.
Il nostro impegno di tutti i giorni aveva bisogno di una forma, e la forma di cui avevamo bisogno è questa.
Aiutaci, lavora per te, insieme a noi.
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Grazie per agire.
MB ― Fuoco di Pomigliano
P.S.: i focolai di resistenza, i fuochi di resistenza, sono una espressione che ha coniato Giulietto Chiesa, parlando della necessità di moltiplicare questi presidi di difesa per proteggere la nostra civiltà, le nostre vite, una resistenza diffusa da costruire.