Li chiamavano ribelli……

Erano dei fuorilegge, delle donne e degli uomini da cui stare lontani, da denunciare e da uccidere. La storia, ha ribaltato la loro condizione, e ci ha mostrato il loro eroismo. E’ proprio grazie a loro che oggi, noi Italiani abbiamo la Costituzione più bella al mondo.

Grazie a quelle donne e a quegli uomini “criminali” che erano costretti a nascondersi, al loro coraggio ed alla loro determinazione, abbiamo i diritti che quella Costituzione, oggi da pochi conosciuta, ci riconosce.

Qui faccio un piccolo passaggio, la Costituzione Italiana non solo ci concede dei diritti, alcuni, quelli più importanti, ce li riconosce, in quanto esiste il diritto naturale, quella forma di diritto che acquisiamo poiché esseri viventi e  che viene troppo spesso schiacciato dal diritto positivo,  quello delle norme e delle leggi.

Oggi, popolo di social-network, che sopportiamo di leggere al massimo tre righe opportunamente selezionate da google, facebook o youtube (le minuscole non sono un refuso), e che per questo crediamo di sapere la vera verità, non sappiamo nemmeno che cosa comporti non esercitare un diritto, in realtà non sappiamo nemmeno esso cosa sia, spesso confondiamo un diritto per una concessione da parte dell’autorità, quasi fosse un argomento astratto.

E invece no, stiamo parlando di una vera e propria entità, nobile, tangibile, sacra, che ci arriva gratuitamente dal passato, per inciso per chi ce lo ha donato (quel diritto) nulla è stato gratuito, ha duramente lottato per conquistarlo, a noi il dovere di proteggerlo e migliorarlo sia per noi stessi sia per le generazioni future, e invece cosa stiamo facendo?
Se un diritto non viene esercitato, sia chiaro, quel diritto si indebolisce, si estingue e alla fine scompare.

Qualcuno potrebbe dire che sto esagerando, ma non è così. Il diritto è un’entità che è formata da due diversi attori, il beneficiario del diritto e chi deve creare le condizioni affinché questi possa avere accesso ad esso. Ergo se per me esiste un diritto, per l’autorità esiste un dovere, quello di creare le condizioni affinché io possa beneficiare di questo diritto.
Ostacolarlo, da parte dell’autorità è un atto di ignominia, non acclamarlo da parte del beneficiario è ignavia (nessun atto, l’ignavo non agisce!) questa azione e questa non azione faranno morire quel diritto, condannando noi stessi e le future generazioni alla sua assenza, che vergogna!

Il 25 aprile, su suggerimento di una donna e mamma speciale che abbiamo la fortuna di avere nelle nostre vite, andremo in bicicletta, ripercorrendo alcune tappe della Resistenza della Seconda Guerra Mondiale, su quelle strade che donne coraggiose, facendo da staffetta con le loro biciclette, trasportando a rischio della loro vita messaggi per i partigiani, furono assieme a loro determinanti per sconfiggere il male.

Distribuiremo per chi li vorrà, alcuni articoli della Costituzione Italiana, figlia di quelle lotte da parte di quella minoranza che avendo ragione, difendendo il diritto naturale dal diritto positivo, sacrificò la propria vita. Renderemo onore a quelle donne  e a quegli uomini ribelli, “criminali”, che per inciso il tempo che è sempre galantuomo, ha dichiarato Eroi della Patria.

Festa della Liberazione 25 aprile 2021

fuocovedelagogaia@r2020.info