INTERVENTO INTERFUOCHI VENETO DEL 10 GENNAIO 2021, (VERSIONE COMPLETA) SULLA UNIONE DELLE FORZE ALTERNATIVE AL SISTEMA PER FAR TORNARE LO STATO DI DIRITTO

Intervento alla PlenariaR2020, Interfuochi Veneto, del 10 gennaio 2021 (versione completa), sede Marcon (Ve).

Ordine del giorno:  “R2020 e politica”.

Faccio riferimento alla mia richiesta a R2020  se  sia possibile che tale Comitato possa svolgere il ruolo di “collettore” delle forze alternative al sistema che mettano da parte il proprio logo per unirsi sotto un logo comune. Si tratta di dar vita ad un “soggetto politico” costituito da una consistente “massa critica” che possa dare legittimità alle azioni sul territorio e alle manifestazioni di piazza. Che possa venir percepito dal sistema come una vera forza alternativa che abbia lo scopo, attraverso il suoi rappresentanti,  di portare la democrazia partecipativa nelle Istituzioni per il ripristino dello Stato di Diritto. Non si tratta di fare un unico partito ma un partito alternativo al sistema dove tutte le sigle capiscano che è l’ora di finirla con queste elucubrazioni ideologiche, intellettualistiche mentre bisogna incominciare a fare sul serio e quindi  accettare, fino a democrazia ristabilita, di posporre il proprio simbolo a quello di un Partito Unitario per il ripristino dello Stato di diritto di cui Massimo Franceschini sta scrivendo le linee guida politiche in tutti i  vari settori.

Infatti l’idea è derivata dalla condivisione con l’amico Massimo Franceschini  di una proposta contenuta in un suo articolo che dovrà essere l’introduzione di un libricino, che sarà da lui pubblicato, entro il mese di gennaio 2021.
In data 20 dicembre 2020, durante l’Interfuochi Veneto, ho consegnato a Davide Barillari tre fascicoli: uno per  Sara Cunial, uno per Ivan, Catalano e uno per Barillari stesso, che sono i tre fondatori di R2020, contenente i seguenti documenti:

  • PROPOSTA POLITICA PER LA COSTRUZIONE DI UN PARTITO UNITARIO DI LIBERAZIONE NAZIONALE di Massimo Franceschini, aggiornato al 29 dicembre 2020
  • mio Intervento del 20 dicembre 2020
  • mio Intervento del 6 dicembre 2020 alla “fattoria Rosmarino” Marcon (Ve)
  • mio Intervento del 21 novembre 2020 alla “fattoria Rosmarino” Marcon (Ve)
  • Allegato al documento di Massimo Franceschini del 20 novembre 2020
  • Pubblicazioni e come raggiungere Massimo Franceschini Messaggio
  • Messaggio Messenger a Sara e Davide in data 6 novembre e Ivan 2 dicembre 2020

Occorre però prima chiarire cosa si intende per politica in almeno due accezioni. Negli anni ‘70 si diceva che il “personale è politico” nel senso che non ci sono soluzioni personali: c’è una azione collettiva per una soluzione collettiva. Si voleva ricordare di riportare  il personale in un piano politico e rendere il politico uno strumento per cambiare il personale.

L’accezione che a noi interessa è quella classica di politica come attività pratica relativa all’organizzazione e amministrazione della vita pubblica; arte del governo. Politica deriva dall’aggettivo greco (πολιτικός), a sua volta derivato da (πόλις), città. Era il termine in uso per designare ciò che appartiene alla dimensione della vita comune, dunque allo Stato (πόλις) e al cittadino (πολίτης).

La risposta a tutto quello che noi stiamo parlando è la politica, è la gestione della polis(πόλις) intesa come comunità. La politica è nata ad Etene 500 anni prima di  Cristo per difendere i cittadini dai troppo ricchi, perché l’eccessiva ricchezza di alcuni (ἄπειρον) doveva essere temperata dalla giusta misura(μέτρον) e non poteva che concretarsi nella schiavitù di molti. Ora i ricchi si sono comperati la politica e la politica è asservita al dominio dei ricchi su tutti gli altri.

E questo va ribaltato.

Il fine della politica rettamente intesa non può dunque essere che il bene comune.

Scrivo in sintesi la risposta che mi è stata data da Davide Barillari con messaggio vocale in Telegram del 4 gennaio2020 (metto sotto, in allegato, la trascrizione completa come da richiesta di Davide : “in ogni caso resta a verbale tutto quello che ho detto io e ha chiarito anche Sara nell’ultimo incontro che abbiamo fatto”).

  • Il logo 2020 non viene autorizzato per nessuna manifestazione nazionale nè di R2020 nè in collaborazione con altri
  • I volantini dei gruppi locali possono utilizzare la scritta Fuoco R2020 di quella città
  • Non vogliamo diventare un partito, non vogliamo candidarci alle elezioni , né fare un unico fronte di Liberazione Nazionale ma stiamo creando una rete di reti (di Fuochi autonomi che si coordinano) che mette insieme gruppi con le sue identità, con le sue realtà es. con il Comicost, con Fusaro, con Vox, con M3V… stiamo collaborando con gli altri gruppi su eventi, iniziative o sulle campagne non su un progetto generico di unire le forze .
  • Dice che occorre unire le forze sulle singole iniziative, di vedersi in piazza senza i singoli loghi, le singole bandiere.

 

Allora mi chiedo: perché dobbiamo lasciare campo libero di gestire la politica intesa come “bene comune” a persone, come i nostri attuali governanti, che non ne sono degni?

Apprezzo molto Davide e Sara per il coraggio che hanno dimostrato di avere una posizione netta e radicale rispetto al “sistema”composto da persone corrotte che eseguono ordini ricevuti dall’alto a completo vantaggio della oligarchia finanziaria tradendo in questo modo il compito che era stato loro assegnato dal popolo. Condivido e partecipo anche alle singole lotte su vari argomenti in cui la Costituzione e i diritti umani sono stati calpestati.

D’altro canto penso che le scelte che sono state fatte di gestione di R2020 potranno essere efficaci  nel lungo periodo ma non in questo periodo “apocalittico” in cui avremmo bisogno di scelte politiche forti  e radicali che facessero sortire il loro effetto nel breve periodo.
Pur nella loro onestà intellettuale mi pare che lo stesso risultato lo ottengono Scardovelli e Guzzi quando pospongono la rivoluzione politica a quella interiore, con la classica frase che “non siamo pronti”quando è invece la politica stessa che migliora l’individuo tramite la consapevolezza.

La rivoluzione politica e quella interiore dovrebbero andare di pari passo specie in questo periodo in cui tutti i cambiamenti sono nelle mani dell’élite, e più aspettiamo più daremo tempo alla controparte di toglierci la possibilità dell’azione, pur nella consapevolezza, ed una consapevolezza senza azione a che servirà per il ritorno nella comunità dello Stato di Diritto?
(un caro amico mi ha chiesto di spiegare quest’ultima frase:  Scardovelli e Guzzi dicono che “non siamo pronti”, che occorre avere consapevolezza prima dell’azione, ma se i potentati ci tolgono tutte le possibilità di agire, togliendoci le libertà costituzionali e i diritti umani, a cosa ci serve la consapevolezza per poter far tornare nelle nostre Istituzioni lo Stato di Diritto? Magari la consapevolezza ci aiuterà nel percorso spirituale e umano ma non per riavere lo Stato di Diritto…)

Credo che tutti noi non ci rendiamo ancora ben conto della gravità della situazione. Che tutto quello  che stiamo vivendo era già stato studiato da lunga data, il “virus” l’ha fatto solo accelerare. Che chi ci sta governando metterà in atto l’agenda dei poteri forti qualsiasi andamento avrà la curva epidemica e che tale curva verrà gestita per soddisfare tale agenda. Come hanno fatto con lo spread per far cadere le borse, alzeranno o abbasseranno il livello dei contagi per continuare a tenere sotto scacco la popolazione impaurita.

Hanno tutto nelle loro mani, dalla finanza ai mezzi di comunicazione. Possono corrompere, alzando la posta, anche quelli meno corruttibili. Possono manipolare le menti. Possono falsificare i dati, le statistiche e i conteggi resi credibili perchè diffusi  a reti unificate … e noi cosa facciamo?

Ci uniamo, con altri gruppi, su eventi, iniziative, campagne i cui effetti arrivano quasi sempre in ritardo rispetto alle nuove strategie che il sistema mette in atto, come i ricorsi verso i DPCM, resi carta straccia per la tempestività con cui viene emesso il successivo Decreto.

Possiamo creare tutte le più belle reti di reti del mondo ma se non avremo nelle Istituzioni qualcuno che le difenda potrebbero essere cancellate con un semplice atto amministrativo perché considerate eversive e pericolose per la collettività, come stanno cancellando tutti i  diritti per “salvaguardare la nostra salute”.

Anche se aumenteranno il numero dei Fuochi non dobbiamo illuderci che coinvolgeranno la maggioranza della popolazione perché troppo soggetta alle mistificazioni del mainstream e poco predisposta a distaccarsi dal “pensiero dominante”. Ma come sappiamo le “rivoluzioni” le hanno sempre fatte piccoli gruppi organizzati e quelle politiche, in quanto tali,  sono in grado di sovvertire l’ordine costituito per inaugurare un nuovo ciclo di livello istituzionale, culturale e sociale.

Dato che i potentati agiscono con fredda determinazione su un programma studiato da anni, noi dovremo avere la fredda determinazione di fare “massa critica non su un singolo evento, iniziative, campagne, su un progetto, non generico, ma “grandioso” di unire le forze, perché è questo che si  fa nei momenti di estremo pericolo. Unire le forze dal basso per combatte il nemico comune, sotto lo stendardo della libertà. Poi quando il nemico sarà sconfitto ogni gruppo riprenderà la sua identità, il proprio ruolo, la propria bandiera.

I simboli “ rafforzano i legami di appartenenza tra gli individui, consentendo la sopravvivenza della comunità secondo le modalità che la caratterizzano”. I partigiani fecero “resistenza” sotto il simbolo del tricolore con o senza stella a 5 punte. Noi, come “nuova resistenza” dovremmo fare lo stesso per la riconquista del Diritti Costituzionali e Umani che ci sono stati sottratti e che non ci restituiranno se non con la nostra “ribellione” per far ritornare lo Stato di Diritto, per attuare quella “rinascita” che auspichiamo.

Servirebbe la creazione di una  consistente “massa critica” per dare fiducia al popolo, che legittimi le sue azioni. Un popolo che possa ancora sperare che le cose cambieranno. Occorre dare fiducia al popolo nella politica, di una politica che si costruisce dal basso. Occorre dare fiducia, alla politica,come bene comune, nonostante le mille disillusioni , e fare accedere alle Istituzioni degli onesti rappresentanti  che si facciano portavoce di una democrazia partecipativa e creativa. Occorre dare fiducia a una politica che faccia sperare in  un mondo migliore per i propri figli, la propria famiglia, il proprio Paese, per l’Umanità intera.

PROPOSTA POLITICA PER LA COSTRUZIONE DI UN PARTITO UNITARIO DI LIBERAZIONE NAZIONALE

8 gennaio 2021
Daniela Semenzato, Fuoco Venezia Mestre

Viva la Libertà!!!

Segue la trascrizione e messa a verbale del messaggio vacale Telegram di Davide Barillari del 4 gennaio 2021.

Messaggio audio di Davide Barillari  del 4 gennaio 2021, ore 13,15
“Si, eccomi Daniela. Innanzitutto il logo2020 noi non lo autorizziamo per nessuna manifestazione nazionale, né nostra, né in collaborazione con altri perché riteniamo che il logo sia un simbolo che in questo momento divisivo e non provoca diciamo nulla di più se non  fare una lista di altre associazioni, gruppi, comitati e partiti che partecipano alla, non so, alla “Marci di Liberazione” o altri eventi e non sta aiutando, in questo momento, a fare unità e coordinarci. Quindi per adesso se aderiamo ad una manifestazione lo scegliamo a livello nazionale e diamo una adesione senza logo. Per quanto riguarda invece i volantini dei gruppi locali possono benissimo utilizzare la scritta “il Fuoco di Roma, di Napoli, di Genova, di Trento”, fuoco R2020 di quella città. Hanno anche fatto volantini  nazionali. Utilizziamo il logo però cerchiano di  evitare… aderiscono oltre 200 gruppi che ognuno utilizzi il logo in modo inappropriato, sottovalutando quegli impatti. Quindi a livello di comunicazione gestiamo a livello nazionale, poi ogni fuco locale ha questa opportunità, però ripeto, non è importante firmarsi ma se lanciamo una iniziativa, un evento, una campagna, chi vuole aderire aderisce, come noi aderiamo ad altre iniziative, aderiscono i singoli, ecco. Risolviamo, è sufficiente così almeno per quest’anno finchè non avremmo altre opportunità, insomma. Anche perché non vogliamo diventare un partito, non vogliamo candidarsi alle elezioni e stiamo creando una rete, come ti ho detto anche in Veneto, una rete che mette insieme gruppi, ognuno con le sue identità, con le sue realtà. Per cui non vogliamo creare spaccature, divisioni, né lanciamo l’idea di un  partito che metta insieme tutti. Se ci sarà Paragone, Fusaro, altri, Teodori, M3V e altre forze politiche noi ci coordiniamo con gli altri. Quindi il nostro obiettivo non è neanche né candidarci e neanche fare un unico Fronte di Liberazione Nazionale, come fanno tanti da Pappalardo in là con tutte le infiltrazioni della destra che si sono viste in tutte le piazze. Quindi noi stiamo collaborando con gli altri gruppi su eventi e iniziative e su questo stiamo costruendo una collaborazione. Faccio l’esempio il Comicost è un gruppo di avvocati, una associazione che fa azioni legali contro il governo, contro i DPCM e con loro stiamo collaborando, c’è un rapporto di fiducia e di iniziativa comune. Con 3V, con Fusaro, con Vox, con qualcun altro su queste iniziative possiamo collaborare, o sulle campagne, non su un progetto generico, o unire le forze, dobbiamo unirci e poi ciascuno vuole spartirsi la torta. Questo è il senso. L’importante è capire che stiamo costruendo una rete di reti, un movimento di gruppi dal basso che si chiamano Fuochi e ognuno è  indipendente e autonomo, coordinandosi con gli altri. A noi non interessa né fare un unico partito che diventi egemonico sugli altri o che crei spaccature ulteriori a quelle che ci sono già e nemmeno fare iniziative tutti insieme solo per avere un’unica bandiera, un unico logo, in questo momento non serve e diciamo agli altri, rinunciate alle vostre bandiere, a vostri loghi, come facciamo noi, in modo che ci vediamo in piazza quel giorno, per esempio, unendo le forze ma senza le singole bandiere e senza i singoli loghi. In questo caso sarebbe utile muoversi in questo modo.”