In questa occasione si vorrebbe dar luogo ad una faconda riflessione per evolvere la nostra biologia, la nostra medicina e su come dovremmo rapportarci alla gestione di noi stessi, del nostro ambiente naturale e sociale, imparando criteri più cogenti tramite cui valutare congruamente l’impatto delle azioni “tecniche” su noi esseri umani e sulla Vita tutta del pianeta. È oggi una tappa quanto mai urgente.

Se la biologia familiarizza con quanto prospettato dalla teoria quantistica dei campi, dalle rotture spontanee della simmetria e dall’elettrodinamica quantistica in merito alla funzione organizzatrice dell’acqua super-coerente nei sistemi viventi, allora vi saranno le premesse epistemologiche per occuparsi del ruolo della semantica nelle fenomenologie del vivente, di fatto irriducibile ad “ente isolabile” e possibile solo come processo di relazione, come sistema termodinamicamente aperto e capace di generare, e rispondere a, significati.

Seppur è evidente che gli esseri viventi si svolgono in base a ciò che l’ambiente e le interazioni reciproche significano per la loro sopravvivenza, e seppur è evidente che tutto l’agire biologico sia incentrato sul senso che determinate risposte hanno nella configurazione “soggetto + ambiente”, le categorie semantiche sono state finora ignorate dalle ‘scienze dure’ in quanto non oggettivabili tout court.

Eppure, oggi vi sono gli strumenti concettuali e le prove sperimentali per radicarle nella dinamica fisica fondamentale da cui la fase vivente della materia scaturisce come processo emergente. Tutto questo, in primis, emerge grazie all’instaurarsi della (super)coerenza nella matrice della vita: l’acqua, nella sua dialettica con altre specie molecolari e con i campi elettromagnetici.

Il presente seminario è di utile introduzione ai temi del successivo, che vorrà commentare gli avvenimenti del nostro problematicissimo momento storico.

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