Da lunedì 10 maggio nel parlamento italiano sarà discussa la conversione in legge del decreto-legge 22 aprile 2021, n.52 recante “misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19”, che prevede l’introduzione di “Certificazioni verdi COVID-19” (art. 9). Con questa iniziativa si vuole contestare questa misura, presentata come forma di sicurezza e salvezza, ma in realtà, discriminatoria e lesiva di qualsiasi diritto costituzionale e umano. Stiamo parlando di un vero e proprio “apartheid” fondato su criteri di carattere medico-sanitari, che di fatto dividerà la società nei cittadini di serie A e serie Z.
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